Sperimentati nuovi sistemi artificiali su strada. Ma occhio; se superi il limite potresti davvero rischiare grosso!
Il decennio che stiamo vivendo ha rappresentato un punto cruciale nello sviluppo dei sistemi e dell’intelligenza artificiale.
La vita su strada, come ogni ambito della quotidianità, è pronta ad essere stravolta dalle nuove tecnologie: dagli algoritmi che permetteranno di rendere le strade più sicure all’applicazione dell’IA per la manutenzione delle stesse.
Una grande innovazione è stata indubbiamente rappresentata, ad esempio, dalla tecnologia LIDAR, che permette di misurare, attraverso laser, lo stato del manto stradale e tutte le sue anomalie.
E’ stata la stessa Autostrade per l’Italia (che si occupa della gestione in concessione di alcuni tratti autostradali nostrani) ad affidarsi al cloud computing, per tentare di perseguire il target di 0 incidenti su strada entro il 2050, stabilito dalla Commissione Europea.
La Svezia punta forte sull’IA
Un rapporto fornito dall’Univeristà di Standfort ha evidenziato come la Svezia abbia il terzo maggior fabbisogno di competenze in materia di intelligenza artificiale al mondo. Proprio per questo, un colosso come Microsoft ha scelto di investire oltre 33 miliardi di corone svedesi (circa 3 miliardi di euro) per espandere l’IA nel Blågult, dando la possibilità a più del 2% della popolazione svedese di implementare le proprie conoscenze e capacità nell’ambito sopracitato.
Per comprendere quanto l’intelligenza artificiale si stia ormai irradiando nella cultura scandinava, la società Klarna, con sede a Stoccolma, ha recentemente optato per il licenziamento di oltre 1000 dipendenti, sostituiti proprio dai computer.
La svolta nel rallentatore intelligente
La new entry nell’ambito dei sistemi artificiali su strada sono gli Actibump. prodotti dall’azienda svedese Edeva ed introdotti proprio sulle strade dello stato scandinavo. Si tratta di piccoli dossi o cunette mobili, che scendono al di sotto del livello del manto quando una telecamera rileva un veicolo che supera il limite di velocità imposto, frenando, di fatto, l’accelerazione. Nel caso in cui il conducente prosegua nel rispetto dei limiti, l’Actibump resta, invece, immobile.
I dossi, divenuti di uso comune anche sulle strade di Australia, Danimarca, Islanda e Norvegia, hanno prodotto un ulteriore beneficio. Uno studio ha evidenziato come gli Actibump potrebbero portare ad un progressivo miglioramento della qualità dell’area; secondo le stime potrebbero essere risparmiate quasi 50.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno.