Sembra non finire mai la controversia mediatica tra l’italiano e la WADA. Tutti i nuovi sviluppi della vicenda.
La WADA (World Anti-Doping Agency) è la fondazione che coordina la lotta contro il doping nel mondo dello sport. Istituita nel 1999, ha sede a Losanna, in Svizzera.
L’uomo chiave dell’agenzia è Witold Bańka, ex ministro dello Sport e del Turismo della Polonia, nonché ex velocista, vincitore di una medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di Atletica Leggera nel 2007.
A finanziare la WADA ci sono il Comitato Olimpico Internazionale ed alcuni stati o governi che aderiscono al programma.
Il documento essenziale su cui si basa il programma della fondazione è il Codice Mondiale Anti Doping. Il Codice detta le linee guida, comuni per ogni sport in ogni nazione, sull’anti doping, includendo una lista delle sostanze proibite agli atleti.
Il Caso Clostebol
Il tennista altoatesino nell’aprile 2024 era risultato positivo al clostebol, uno steroide anabolizzante vietato dal Codice della WADA. Sinner, che venne sospeso provvisoriamente, presentò immediatamente un appello d’urgenza, ottenendo la revoca della decisione iniziale.
Dopo 6 mesi la WADA confermò di aver presentato ricorso, presso la Corte Arbitrale dello Sport, in merito al ‘caso Clostebol’, chiedendo a gran voce una squalifica esemplare, pari ad un periodo compreso fra 1 e 2 anni.
Le nuove regole della WADA
L’agenzia ha ufficializzato nuove norme relative al Codice Anti Doping. Maggior condiscendenza sui casi di doping involontario (come nei casi di fonti contaminate) e maggior elasticità sui limiti riguardanti le quantità minime di sostanze considerate vietate. Le variazioni entreranno in vigore a partire dal 2027.
Ma cosa cambia per Jannik Sinner? La controversa situazione del tennista altoatesino resterà invariata, considerando che le nuove norme non sono ancora vigenti.
