Le parole di Filippo Tortu, uno dei migliori velocisti italiani, che torna su un suo errore madornale sulla pista d’atletica che ancora rimpiange
L’Italia dell’atletica leggera e delle alte velocità su pista non è soltanto Marcell Jacobs. Sono diversi i talenti che si stanno mettendo in mostra negli ultimi anni a livello sia casalingo che internazionale. Uno di cui si parla bene da molto tempo è Filippo Tortu, uno dei maggiori promotori della rinascita del movimento azzurro, che finalmente sta dando grosse soddisfazioni.
Milanese doc, con origini sarde da parte di padre (come si evince dal cognome), il 26enne è un vero e proprio talento che si è messo in mostra in diverse discipline di velocità. In primis i 100 metri piani, poi i 200 metri e anche la staffetta 4×100. Grazie a quest’ultima categoria Tortu ha ottenuto i più alti riconoscimenti della sua carriera.
In staffetta è risultato campione olimpico a Tokyo 2020, quando da ultimo della batteria azzurra riuscì con uno scatto impressionante a bruciare il rivale britannico e consegnare una medaglia d’oro incredibile ai nostri. Impresa replicata quest’anno ai Campionati Europei di Roma, in staffetta con Jacobs, Patta e Melluzzo. Ma la carriera di Filippo non nasconde certo qualche insoddisfazione personale.
Lo sfogo di Tortu e l’oro mancato agli ultimi Europei
Tortu ha partecipato al podcast di Alessandro Cattelan ‘Stasera c’è Cattelan – Supernova’ per parlare della sua carriera, dei risultati impressionanti ottenuti negli ultimi anni e delle ambizioni future, visto che a 26 anni ha ancora tanto da dare all’atletica leggera. Ma in particolare è tornato su un grosso rimpianto dell’ultima stagione.
Il corridore si è riferito agli Europei di Roma della scorsa estate, quando era tra i favoritissimi nei 200 metri maschili. Ma alla fine il milanese ha ottenuto solo un secondo posto, per via di un errore che non riesce a perdonarsi: “Quando fai il tuo miglior tempo ma arrivi ultimo non hai nulla da rimproverarti. Invece io ho commesso un errore madornale… A Roma ho peccato un po’ di arroganza, sapevo di essere il favorito dopo le qualifiche. Ho corso la finale pensando al tempo, non ero sciolto e ho sbagliato un paio di cose in curva. Il giorno prima avevo corso benissimo, la migliore prova della mia vita. Quello dopo invece è stata la peggiore”.
Un gran peccato per Tortu, che si è visto sfilare la medaglia d’oro europea dallo svizzero Timothé Mumenthaler, non certo uno dei favoriti alla vigilia. Ma ci sarà tempo e spazio per l’azzurro di rifarsi e rimettersi in carreggiata per nuovi titoli.