Jannik Sinner, arrivano le dichiarazioni che lasciano i tifosi senza parole: ecco cosa ha fatto durante uno degli ultimi tornei della stagione
La stagione di Jannik Sinner sembra effettivamente una favola: tutto è girato alla perfezione nonostante i problemi extra sportivi abbiano avuto i loro effetti sulla testa del campione. Testa che, però, ha reagito alla grande mettendo da parte le critiche: per Jannik conta soltanto il tennis. Nient’altro.
Gran parte di questa mentalità ferrea e vincente se l’è costruita grazie al supporto dei suoi due coach: Simone Vagnozzi e Darren Cahill. Un duo professionale ed estremamente preparato che ha lavorato nell’ombra per levigare il talento dell’altoatesino fino all’esplosione definitiva, avvenuta lo scorso giugno quando ha superato Novak Djokovic – non l’ultimo degli arrivati – al primo posto nel ranking Atp.
La soddisfazione di essere ancora numero uno del globo riempie d’orgoglio soprattutto Simone Vagliozzi. In una recente intervista, ha parlato senza filtri proprio del rapporto che ha con l’azzurro.
Vagnozzi e l’aneddoto su Sinner: ecco cosa successe a Shanghai
Andare d’accordo con un tennista del calibro di Jannik deve essere una cosa molto semplice. Stabilire una connessione umana con un ragazzo così esemplare non ha impegnato minimamente Simone Vagnozzi.
A dirlo è lo stesso allenatore marchigiano, in questo momento impegnato a Dubai proprio al fianco di Sinner. “È stata una stagione pazzesca, superlativa“, ha detto Vagnozzi ai microfoni del ‘Resto del Carlino’, sottolineando – come se ce ne fosse bisogno – le qualità umane del suo pupillo. “Jannik è un fenomeno, si applica, è educato, empatico, resiliente, ci mette impegno tutti i giorni e ovviamente i risultati lo aiutano in questo“.
Tra i due la scintilla è scattata immediatamente: Vagnozzi, tra l’altro ex tennista fino al 2015, ha capito sin da subito le qualità del classe 2001 e, in collaborazione con Darren Cahill, ha lavorato egregiamente supportandolo in tutti i modi. Non sono mancate però le discussioni tipiche tra giocatore e allenatore. Quest’anno è successo a Shanghai, durante il Masters vinto dallo stesso Sinner.
“Se ci sono stat litigi tra di noi? È una bella domanda – continua l’allenatore di Ascoli Piceno – ma non parlerei di litigio, semmai c’è stata qualche discussione. Ultimamente in campo a Shanghai l’ho dovuto riprendere per un suo gesto di insofferenza. Però ogni giorno è diverso quando si gioca, per cui è normale sfogarsi”.