Ultim’ora su Sinner, arrivano conferme sul carattere gentile del numero uno al mondo: è successo mesi fa negli spogliatoi
Quando si parla di Jannik Sinner tutti concordano nel dire che si tratta di uno dei fenomeni sportivi della sua generazione: a nemmeno 24 anni, già può definirsi come uno dei più grandi tennisti italiani mai esistiti. Una responsabilità non da poco, ma che al ragazzo non pesa proprio, anzi.
Nelle ultime settimane, complice anche la vittoria dell’Italia alla Coppa Davis disputatasi a Malaga, Sinner è tornato al centro del dibattito, come capitato spesso negli ultimi mesi. E quando si parla di lui, anche molti colleghi si levano il cappello elencando le sue qualità, non solo sportive ma anche umane.
Uno degli ultimi a decantare le innumerevoli qualità del campione di San Candido, è stato il numero 41 al mondo Alex Michelsen.
La grandezza di Jannik la si misura andando a guardare quanti tennisti pendono dalle sue labbra: il suo talento è evidente, ma a volte a colpire è la sua gentilezza d’animo che si intravede anche sui campi da tennis. È questo il segreto che ha reso Sinner il simbolo che è oggi: tutti concordano, anche diversi suoi colleghi giovani come il classe 2004 e numero 41 al mondo Alex Michelsen.
Michelsen, americano natio di Laguna Hills (California), in una intervista ai canali ufficiali dell’ATP ha parlato a cuore aperto proprio del suo rapporto con Sinner. Il ventenne, che a breve scenderà in campo a Gedda per la Next Gen Atp Finals (torneo peraltro vinto da Jannik nel 2019), ha elogiato il collega altoatesino, parlando tra le altre cose di una aneddoto successo a Cincinnati la scorsa estate.
Michelsen e Sinner si sono incontrati due volte: all’ATP di Cincinnati e agli Us Open di New York. In entrambi i casi a trionfare è stato l’italiano con un risultato schiacciante. Il ventenne ricorda con piacere quelle partite e per la prima volta ha raccontato cosa gli capitò negli spogliatoi.
“A Cincinnati è successa una cosa spiritosa: lo guardavo tutti i giorni e spesso gli chiedevo dei consigli. Lui mi disse che in verità gli stavo chiedendo scusa troppo spesso perché cercavo di confrontarmi con lui“.
“Aveva capito che stavo cercando dei consigli – continua Michelsen –, che lo seguivo, che cercavo di parlargli e metterlo alla prova su certe cose. Mi ha detto soltanto cose positive, è davvero un ragazzo molto gentile“.
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