Calcio

Talento selvaggio: Edon Zhegrova farà impazzire il mercato

C’è una squadra che più delle altre, in giro per l’Europa, si sta mettendo in luce come una delle più prolifiche fucine di talento del Vecchio Continente. Si tratta del Lille, e da quelle parti sono emersi progetti di fuoriclasse di livello assoluto che sono stati in grado in alcuni di casi di affermarsi a pieno titolo come tali anche sul rettangolo verde, in altri di tramutarsi in plusvalenze da record per le casse del club transalpino. I nomi, del resto, parlano praticamente da soli: Osimhen il più eclatante, ma i “milanisti” Rafa Leao e Mike Maignan non sono da meno. E ancora Sven Botman attualmente al Newcastle ma ai tempi del trasferimento oggetto del desiderio rossonero, sino ad arrivare ai costosissimi “flop” che rispondono ai profili di Nicolas Pepè e Renato Sanches. Due che non avranno rispettato le aspettative di chi li ha acquistati, ma che di certo hanno dato un contributo economico rilevante per le casse del Lille.

Nei giorni attuali chi sta spiccando è certamente Jonathan David, anche in forza di un contratto attualmente in scadenza che sta letteralmente facendo venire l’acquolina in bocca a tanti dei club più importanti d’Europa, italiane (Inter e Juventus) in testa.
Al suo fianco, tuttavia, è impossibile non innamorarsi del talento cristallino e a tratti quasi selvaggio di chi rappresenta l’essenza vera dell’imprevedibilità offensiva della squadra attualmente allenata da Bruno Genesio.
Si tratta di Edon Zhegrova, scintillante esterno d’attacco classe 1999 e realisticamente maturo per tramutarsi nel giro di qualche mese, nella prossima plusvalenza dorata di “Les Dogues”.
Nato in Germania, ad Herford, sostanzialmente per caso, trova le sue radici nel Kosovo. Proprio a causa della guerra che a fine anni 90 imperversava da quelle parti, i genitori (originari dell’Albania pre conflitto) fecero tappa nella cittadina tedesca e vi si stabilirono. Una sosta rapida, quasi come le sue finte ubriacanti: due anni e poi la vita a Prishtina, in quella che il piccolo Edon riconosce come la sua casa a tutti gli effetti.
Qualità tecnica affinata sulla strada, e valorizzata dal percorso giovanile con la maglia rossonera del Framurtari.
Colori che sembrano scolpiti nel destino di Zhegrova, al punto che per sua stessa ammissione fu il Milan a regalargli la svolta che ha di fatto contraddistinto la sua vita e la sua futura carriera.

Era il 2012 quando il club meneghino organizzò un Milan Junior Camp proprio nella sua città natale. Un’opportunità della quale Zhegrova venne a conoscenza proprio all’ultimo momento utile, ma che convinse chi ancora non fosse stato sufficientemente rapito dalle prodezze che aveva disseminato per il paese tra i pari età, che il suo destino sarebbe stato il calcio. Si iniziavano a sprecare i soliti, abusati, paragoni con Messi. Lui era quello del Kosovo, appunto, anche se la strada per la crescita definitiva avrebbe affrontato delle tappe fondamentali.
Ad ogni modo bastò una settimana per eleggere Edon alla stregua del miglior prospetto del Camp e per portare alla ribalta continentale le sue qualità. Ebbe anche l’occasione di visitare San Siro, e di vedere da vicino una partita con protagonisti alcuni degli idoli dell’epoca come Kakà e Pato. Esperienza che tutt’oggi considera come indimenticabile per dare nuovo propellente al suo sogno.

Lo start vero e proprio della carriera giunge però con il trasferimento in Belgio e l’inizio della sua esperienza con il calcio reale e le dinamiche che esso comporta. Prima le giovanili dello Standard Liegi e poi quelle del Sint-Truiden.
Nel 2017 la svolta con il trasferimento al Genk, esperienza che gli regala l’esordio nella massima serie belga, subentrando peraltro ad una conoscenza del nostro calcio come Malinovskyi, e di iniziare ad inanellare statistiche che tra assist e gol attraggono club lungimiranti di mezza Europa.
Un anno e mezzo più tardi il trasloco in Svizzera, per vestire la maglia del Basilea. Una squadra che ha accolto numerosi progetti di campione poi rivelatisi come fuoriclasse a tutti gli effetti: Momo Salah ne è l’esempio più eclatante.

Nel gennaio 2022 il tanto agognato passaporto per uno dei campionati più importanti d’Europa: la Ligue 1 nelle file del Lille. 7 milioni l’investimento sostenuto per portarlo in Francia, ampiamente ripagato dalle prestazioni sul campo e dai risultati conseguiti sia a livello di singolo che di squadra. Con Paulo Fonseca in panchina arriva l’esplosione definitiva, con tanto di qualificazione alla Champions League in corso: una vetrina che Zhegrova (chiedere lumi alla Juventus e a Thiago Motta) sfrutta per conquistare nuovi ammiratori.

Un modo come un altro per ripagare la fiducia del club, che la scorsa sessione di mercato ha interrotto sul nascere tutte le manifestazioni di interesse che si erano palesate da parte di società anche della nostra Serie A. Sarà la prossima l’estate del grande salto, che regalerà la sua classe “selvaggia” ad un altro pubblico estasiato, e consentirà al Lille di iscrivere l’ennesima maxi plusvalenza ad una lista già piena zeppa di fuoriclasse.

Gianluigi Longari

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