Roma, Ranieri: “Recuperati tutti tranne Cristante. Su Dovbyk…”

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Braga. Di seguito le sue parole:

Chi ha recuperato per domani? Chi ci sarà? Soulè? Pensa giocherà?
“Ho recuperato tutti tranne Cristante. Soulè è il futuro. E’ un ragazzo che dopo un anno pensava di fare le stesse cose a Frosinone, ma il cambio di squadra ha inciso molto. Cercheremo di tirargli fuori il meglio di sé”

Quali sono gli obiettivi?
“Ogni partita dobbiamo dare il massimo. Solo così si può creare uno spirito positivo. Abbiamo l’obiettivo di dare il massimo ogni partita”.

Dovbyk? Cosa gli sta chiedendo?
“Più che chiedere a Dovbyk lui deve tornare in una buon a condizione fisica. Lui ha un fisico che ora è debilitato. Poi capiremo come lui va servito. Certamente anche lui si deve mettere a disposizione. Ora deve rimettersi al 100%. Cercheremo di portarlo alla sua migliore condizione fisica”.

Pellegrini avrà la chance domani di rientrare in campo?
“Ancora non ci ho parlato. E’ un ragazzo che merita, lo vedo più sereno durante gli allenamenti. Si sta allenando bene e comincia a prendere la porta. Anche se in allenamento sta tornando ad essere quello di prima”.

Dybala? Pensa di impiegarlo visti gli impegni?
“La sera tiro le conclusioni sulla partita precedente. Devo ancora parlare con i giocatori. E’ importante la Coppa ma è importante il Como. Vedrò cosa fare”.

Cosa ha dato a questa squadra secondo lei?
“Io mi sto impegnando 50 e 50. Ho giocatori meravigliosi che mi fanno pensare anche al futuro. La proprietà stiamo pensando a tutto. All’oggi, al mercato e l’allenatore l’abbiamo spolverata come cosa. Ci stiamo pensando. Non posso negarlo senza pensare al chi e al come. Alla squadra credo che ho dato quello che è il mio modo di essere. Io cerco empatia in loro. Se mi trovo bene con i ragazzi loro capiscono quello che sono le mie necessità Ogni allenatore ha il suo modo di impostare la partita. L’allenatore non è una macchina che metti benzina e va. Io ho usufruito della loro preparazione e ho messo quello che più mi si addice. Il merito è della squadra. I giocatori sono delle spugne, e sono così bravi che basta poco per capire quello che devono fare”.

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