Lutto nello sport italiano, è morto uno dei grandi ‘maestri’: notizia tremenda, dolore incredibile per tanti campioni
Un tremendo lutto ha colpito lo sport italiano, lasciando increduli tantissimi atleti, tanti campioni che hanno regalato al nostro paese gioie immense anche in ambito olimpico. Se n’è andato in queste ore, improvvisamente, uno dei grandi ‘maestri’ di una disciplina molto particolare. Una vera e propria icona la cui storia è destinata a diventare un mito da raccontare alle future generazioni.
Non sono state rivelate le cause del decesso, ma sappiamo che il ‘maestro’ è scomparso all’età di 84 anni, dopo una vita passata a seminare talenti in giro per l’Italia, lasciando agli altri la possibilità di poterli raccogliere, già pronti per le sfide più ambiziose, pronti per poter competere con i migliori al mondo.
Se nelle Olimpiadi più recenti abbiamo avuto due ori olimpici in più, ma anche un paio di bronzi inaspettati, il merito è stato soprattutto suo, di un uomo che ha saputo proiettare il proprio sguardo in avanti, riuscendo ad anticipare i tempi e diventando in qualche modo un pioniere dell’esplosione della sua disciplina in Italia. Un merito enorme che nessuno potrà mai sottrargli, ora che la sua leggenda è destinata a tramutarsi in mito.
Lutto nel taekwondo: se n’è andato un grande maestro
A lasciarci improvvisamente è stato il maestro Park Young Ghil, un’icona del taekwondo in Italia, l’uomo che ha permesso anche alle arti marziali di arrivare a risultati incredibili a livello olimpico, come gli ori di Carlo Molfetta e Vito Dell’Aquila, o i bronzi di Mauro Sarmiento e Simone Alessio.
Arrivato nel nostro paese nel lontano 1966 per raggiungere i suoi fratelli Sun Jae e Chung Hang, Young Ghil si era innamorato dell’Italia e aveva deciso di rimanerci. E qui aveva ricoperto incarichi tecnici all’interno della federazione taekwondo, contribuendo alla formazione di tantissimi nomi importanti per questa disciplina, tra cui l’attuale presidente Angelo Cito.
Proprio quest’ultimo, in un momento di profondo cordoglio, ha voluto spendere parole emozionanti per l’antico ‘maestro’, sottolineando quanto sia stato importante il suo ruolo per lo sviluppo di questo sport in Italia: “I tuoi insegnamenti, il tuo entusiasmo e il tuo sorriso resteranno sempre una parte di noi, così come l’arte marziale che ci hai insegnato e donato. Sei stato il nostro maestro e rimarrai sempre nei nostri cuori, e sono certo che continuerai la sua missione di divulgazione anche lassù“.
Personaggio cinematografico, Park non era solo un insegnante di taekwondo, ma un vero maestro di vita. Utilizzava infatti l’arte marziale per educare le nuove generazioni, per insegnare il rispetto, la solidarietà e la disciplina. Valori universali che lo hanno reso un mentore per tanti atleti in giro per l’Italia, considerando i suoi tanti viaggi in lungo e in largo per diffondere il proprio messaggio a tante comunità differenti.
Nominato nel 2016 presidente onorario Fita dallo stesso Cito, Park ha continuato a lavorare nel taekwondo fino alla morte, rimanendo sempre un insegnante attivo, anche per i più piccoli. Ed è per questo che la sua mancanza lascia un vuoto quasi incolmabile in tanti atleti, come si legge in un comunicato ufficiale: “Il nostro taekwondo perde un pioniere, ma la sua eredità vivrà tramite i suoi allievi, nelle palestre in cui ha insegnato“.