Lo sport italiano colpito da un nuovo e drammatico lutto: i tifosi dicono addio ad un’altra leggenda, la notizia lascia impietriti
Lutto drammatico per lo sport italiano, e non solo, che è stato costretto a dover dire addio ad un’altra delle sue leggende, il cui decesso ha lasciato senza parole tutti i tifosi.
Il mondo sportivo nostrano ed in particolare quello del taekwondo piangono la scomparsa di Park Young-ghil, presidente onorario della Fita, la federazione italiana di taekwondo, ed uno dei pionieri di questo sport in Italia. Il maestro sudcoreano si è spento a Roma all’età di 84 anni, lasciando tutti i fan impietriti, essendo stato fondamentale per la nascita e lo sviluppo del movimento in Italia.
Questo suo enorme contributo è stato proprio sottolineato dal presidente della federtaekwondo Andrea Cito che ha affermato come Park Young-ghil sia stato il maestro del taekwondo in Italia, oltre che una grande persona: “È stato il maestro del taekwondo italiano, ma è stata soprattutto una persona straordinaria, buona e con una umanità incredibile. Sul piano sportivo, ci ha permesso di essere oggi quello che siamo”.
Parole commosse quelle di Cito che hanno trovato concordi tutti i tifosi che ricorderanno per sempre uno dei migliori maestri di taekwondo che il mondo abbia mai avuto.
Addio al maestro Park Young-ghil: drammatico lutto nel taekwondo
Il contributo dato al mondo del taekwondo italiano e non solo da Park Young-ghil è stato enorme. Arrivato in Italia nel 1966, il maestro sudcoreano ha lavorato duramente tutti questi anni per far conoscere questo sport anche nel nostro paese e ci è riuscito, tanto che ora l’Italia ottiene spesso e volentieri ottimi risultati. Merito degli insegnamenti di Park Young-ghil che ha poi tramandato le sue conoscenze ed i suoi valori ad altri, come riconosciuto dal presidente della federtaekwondo Andrea Cito.
Il maestro sudcoreano, prima di arrivare in Italia, si sottopose ad un durissimo allenamento in patria sotto la guida del generale coreano Choi, imparando nuove forme e tecniche di combattimento che ha poi esportato in Italia e nel mondo. Per questo motivo, la notizia della sua morte non è stato solo un colpo durissimo per l’Italia, ma per il mondo del taekwondo intero che perde quello che era uno dei suoi punti di riferimento più importanti.
Nel ricordarlo, Cito ha fatto sapere come tutti siano stati suoi allievi e che se il taekwondo italiano è migliorato così tanto è solo grazie a lui. Nel corso della sua carriera, Park Young-ghil è stato anche dt dell’Italia, preparando i nostri atleti per le Olimpiadi di Seul del 1988, riuscendo a portare a casa due argenti ed un bronzo e considerato che il taekwondo in Italia aveva mosso da poco i primi passi fu un risultato straordinario. E straordinario lo era anche Park Young-ghil che ci lascia un’eredità molto importante e che va tenuta ben stretta.