Mattia Perin, portiere della Juventus, ha parlato a Cronache di Spogliatoio: “Mi sento un co-titolare, come tutti i miei compagni, stiamo dimostrando che tutti possono giocare al posto di chiunque. Questo porta a una concorrenza interna che fa benissimo al gruppo perché il livello degli allenamenti si alza moltissimo. Si gioca troppo? Probabilmente è vero. Ma se hai una rosa di 24-25 titolari, dove tutti si possono alternare, diciamo che non ci saranno più giocatori che faranno 60-70 partite in un anno”.
Avrebbe potuto fare il titolare altrove e invece si è costruito questo ruolo nella Juventus.
“Se c’è da prendersi delle responsabilità non mi tiro indietro. Tutto quello che ho costruito in questi anni è una figura affidabile all’interno del Club, ci ho messo lavoro, impegno e professionalità. Ho sempre avuto richieste che mi lusingano, ma giocare per questa maglia e scendere in campo dà sempre una pressione particolare. Giocare nella Juventus, seppur giocando meno, mi ha dato l’opportunità di giocare delle nazionali, di vincere una Coppa Italia da protagonista. Magari in altri club, giocando più partite, non sarebbe potuto capitare”.
Si ricorda di quando giocava con Thiago Motta al Genoa?
“Il mister è stato un anno e io avevo 16 anni, ed è stato il primo anno in cui ho iniziato ad andare in prima squadra, avrò fatto 10/15 allenamenti insieme a loro, potevo ammirarlo solo come calciatore, che era fantastico. Ci ho giocato insieme anche in Nazionale, non pensavo al fatto che sarebbe potuto diventare allenatore, era troppo presto, avrà avuto 28 anni”.
Come vivete il presente alla Juventus?
“Vedo questo momento come un’opportunità. Nei momenti di crisi si tira fuori il meglio, è lì che si migliora, uscendo da quella crisi e avendo dato. Ovviamente devi lavorare perché poi passa da lì, bisogna lavorare e bisogna essere professionali. Il mister la sta gestendo con massima tranquillità e ci dà grande serenità. Questa è la cosa più importante. Abbiamo vissuto comunque un periodo difficile per via delle assenze ma non ci piangiamo addosso. Crediamo di essere un gruppo forte che si deve migliorare, che deve crescere e che deve puntare a vincere passando anche attraverso questi momenti qui. Noi in questo momento dobbiamo seminare, lo so che la Juventus ha abituato a vincere da subito, è il più grande club d’Italia insieme all’Inter e al Milan, ma è un dato di fatto che ci vuole tempo. I nostri tifosi sono abituati molto bene ed è giusto che sia così, perché siamo la Juventus, ci vuole solo un po’ di pazienza in questo momento qui perché siamo una squadra giovane fatta di grandi giocatori”.
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