Claudio Ranieri, allenatore della Roma, ha rilasciato un’intervista a DAZN dopo la vittoria sul Lecce:
Poteva immaginare modo migliore per festeggiare le 100 panchine con la Roma: “Me lo avete ricordato voi, io non ci pensavo. Anni fa ero stato premiato per le 1000 a Londra. È motivo di orgoglio, la passione va oltre ogni cosa”.
Che ricordi ha della prima panchina con la Roma: “Siamo riusciti a vincere all’ultimo, partita molto brutta ma ce l’abbiamo fatta a vincere la gara”.
È stata la miglior partita della Roma: “Non lo so, mi sono piaciute tutte un po’ meno quella con il Napoli. Dovevamo reagire colpo su colpo e invece stavamo li e non eravamo pericolosi come avevo chiesto. Cosa che abbiamo fatto con Tottenham e Atalanta e stasera contro il Lecce. Ho chiesto ai ragazzi di lottare. Questa squadra sa lottare, se mettiamo solo la qualità non ci arriviamo. I tre punti in classifica servono tantissimo ma questa vittoria ci dà autostima. C’era qualche singolo che era un po’ giù”.
Cosa chiede alla squadra: “La squadra ha qualità ma deve trovare l’allegria di giocare. Nel secondo tempo prendevamo troppe ripartenze e ho messo Pisilli per dare più corpo al centrocampo e le cose sono andate bene. Ormai nel calcio non c’è un sistema fisso. Scelgo i giocatori la sera prima, faccio un riassunto della settimana e sulle cose che mi convincono per battere gli avversari. Facendo così posso cambiare poco e poi con cinque cambi puoi cambiare. I giocatori sono diventati spugne meravigliose e loro sono bravi ad adattarsi alle richieste dell’allenatore“.
Che ne pensa di Hummels: “È un giocatore che ancora non è al 100%, sopperisce leggendo in anticipo le intenzioni degli avversari. È un grandissimo professionista, non ha mia giocato fin quando non c’ero io e si è allenato al massimo. È un esempio per tutto lo spogliatoio, ha dato sempre il meglio”.