Il mondo dello sport è di nuovo in lutto: ha dovuto gettare la spugna dopo una breve e strenua lotta contro il cancro
Lo sport, si sa, è fatto di vittorie e sconfitte, di cadute e incredibili rinascite. Del resto, secondo l’acuta osservazione dell’antropologo Bruno Barba, autore dell’interessante saggio “Un antropologo nel pallone”, lo sport ti insegna a vincere senza considerarti invincibile e di conseguenza a perdere senza reputarti un predestinato alla sconfitta.
Insomma, in qualsiasi competizione sportiva non sono rari i casi in cui vanno in scena repliche del noto episodio biblico di Davide che sconfigge il gigante Golia. Dunque, nello sport non esistono avversari imbattibili, ostacoli insormontabili, il che rende ogni sfida sportiva mai scontata anche quando sulla carta non ci sarebbe confronto data la netta sproporzione delle forze in campo.
Eppure, c’è un avversario, invisibile e subdolo, contro cui purtroppo talvolta anche i campioni sono inermi e impotenti, un male inesorabile, il cancro, che ci ha strappato un’autentica leggenda dello sport.
Il mondo della boxe piange la scomparsa, a soli 46 anni, di Israel “El Magnifico” Vazquez che ha gettato la spugna dopo una strenua e brevissima lotta contro il cancro, nello specifico un sarcoma allo stadio 4, che gli era stato diagnosticato appena lo scorso 14 novembre.
A rendere nota la terribile notizia è stato Mauricio Sulaimán, Presidente del World Boxing Council, attraverso i social network: “Israele Vázquez riposa finalmente in pace. Possa Dio dare forza e sostegno a sua moglie Laura, ai suoi figli, alla sua famiglia e ai suoi amici in questi tempi difficili. Grazie campione per aver lasciato un segno così speciale. Sarai sempre il Magnifico. Grazie per tutti i bellissimi ricordi che ci hai lasciato con le tue azioni sul ring ma, soprattutto, fuori dal ring. Ora sei eterno, riposa in pace. Andrà tutto bene“.
Un soprannome, “il Magnifico”, ampiamente meritato dal pugile messicano che a cavallo tra gli anni 90 e i primi anni del 2000, dopo l’esordio nel 1995 con 12 vittorie consecutive, ha dominato la scena dei pesi supergallo laureandosi tre volte campione del mondo, prima per l’IBF e poi per la WBC.
La fama di Vasquez è legata soprattutto alla sequenza di tre incontri con il connazionale Rafael Marquez in una delle trilogie più appassionanti della boxe dei primi anni 2000: perse il titolo nella prima sfida per poi riconquistare la cintura nella seconda occasione e difenderla con successo nel terzo e ultimo match. Ma purtroppo, come detto, non è riuscito a sconfiggere il suo avversario più insidioso, il cancro, che lo ha mandato ko in pochissimi ‘round’ facendo precipitare nello sconforto tutti gli appassionati della ‘noble art’.
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