In un venerdì di assoluto rilievo per le sorti immediate della lotta al vertice, le distrazioni dalle quali l’Inter deve cercare di sottrarsi sono molteplici. Si parte dai lustrini e paillettes della nuova formula del Mondiale per Club che terrà banco la prossima estate, e si prosegue con le prime sirene di mercato che iniziano a riecheggiare in vista della missione di Oaktree che abbiamo anticipato la settimana passata. Il diktat sarà quello di abbattere il monte ingaggi da una parte, senza però sottrarsi a possibilità di investimento anche cospicue per profili che possano rivalutarsi dal punto di vista economico attraverso le prestazioni che saranno in grado di fornire sul campo.
In questo senso va letta la missione in Sudamerica di Dario Baccin. Il braccio destro di Piero Ausilio, che abbiamo sorpreso al Monumental per l’ultimo River Plate – San Lorenzo, è alla ricerca di potenziali “tesori” che possano aderire alla tipologia di sforzo economico descritto qualche riga più su, e non ci sono preclusioni da parte della proprietà rispetto alla cifra che potrebbe essere stanziata.
Presto per andare con forza su un profilo in particolare, non sono ancora i tempi dell’assalto predisposto a Palacios la scorsa estate, ma di certo sul taccuino dello 007 interista non mancano i talenti più splendenti di quella parte del mondo, senza che l’attuale valutazione rappresenti un limite come invece accadeva in passato con la proprietà precedente.
A proposito di mercato, non è un mistero che la Juventus sia destinata ad occupare le pagine più nobili delle cronache sportive legate alle trattative in vista della sessione di gennaio. Alfredo Pedullà ha anticipato da una settimana abbondante l’interesse bianconero nei confronti di Hancko come prospettiva per rafforzare il reparto difensivo decimato dalla sequenza di infortuni delle ultime settimane.
Attenzione però anche alle grandi manovre che potrebbero riguardare il futuro anteriore, con prospettive molto ambiziose che farebbero riferimento alla prossima estate, soprattutto per quanto riguarda l’attacco.
Un aspetto dirimente sarà quello legato al futuro di Dusan Vlahovic, al suo rendimento e soprattutto alla sua situazione contrattuale. E’ evidente che qualora non fosse trovato un accordo soddisfacente per tutti, l’ipotesi di un divorzio a fine stagione sarebbe da tenere in considerazione. E da qui partirebbero le ambiziose prospettive in entrata. Il nome di Osimhen è facile da spendere per il rapporto diretto con il Direttore Giuntoli che lo portò a Napoli, ma proprio per il legame con il club partenopeo è difficilmente praticabile.
Un’idea ancora più allettante dal punto di vista del gradimento, ma decisamente complicata porterebbe ad Ademola Lookman. L’attaccante dell’Atalanta è stato trasformato in fuoriclasse da Gasperini, e nell’ideale bianconero rappresenterebbe una prima scelta assoluta. Le difficoltà nell’avere anche solo l’ardire di ipotizzare una trattativa reale risiedono nello status da big che l’Atalanta ha ormai acquisito e consolidato da tempo, negli strascichi della telenovela Koopmeiners, e nel prezzo che ragionevolmente minaccia di diventare impercorribile, solleticando la concorrenza dei club più abbienti d’Europa.
Specie se il rendimento del nigeriano dovesse continuare su questi livelli di assoluta eccellenza da qui a fine stagione. Missione impossibile, ma almeno sognare non costa nulla.
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