Si parla di una eventuale squalifica in arrivo per Jannik Sinner, la ‘sentenza’ dell’esperto è chiarissima: ecco come stanno le cose
Terminata la stagione, si torna a parlare in maniera incessante del noto “caso doping” che vede (sfortunato) protagonista il nostro Jannik Sinner. Dopo essere stato giudicato innocente da un tribunale indipendente dell’ITIA, il classe 2001 altoatesino deve adesso fare i conti con la WADA (Agenzia Mondiale Anti-doping), che ha presentato ricorso al TAS e chiesto per l’azzurro una sospensione dalla durata compresa tra uno e due anni.
Il processo decisivo dovrebbe svolgersi durante il mese di febbraio, ma non vi sono ancora certezze in tal senso, dal momento che l’arbitrato avrà luogo solo quando tutte le parti in causa saranno d’accordo. Certo è che per Jannik il rischio di essere squalificato è concreto, per sventarlo dovrà convincere i giudici.
Una ‘missione’ che, col passare dei giorni, sembrerebbe sempre più complicata, nonostante l’azzurro si sia messo a disposizione delle autorità sin dal principio, fornendo numerosi elementi per provare la sua innocenza (aveva dimostrato di essere stato contaminato durante un massaggio, che il suo fisioterapista Gianluca Naldi aveva effettuato dopo essersi curato una ferita al pollice con una pomata spray contenete l’agente dopante e procuratagli da Umberto Ferrara, ex preparatore atletico).
Dicevamo di una missione complicata, perché si stanno susseguendo in queste ore svariati pareri autorevoli che non prospettano un quadro roseo per il prossimo futuro del giovane tirolese. L’ultimo ad esprimersi in tal senso è stato Tim Fuller, avvocato australiano che ben conosce la WADA avendoci combattuto nel recente passato.
“È un caso molto insolito”, ha detto Fuller parlando di Sinner in un’intervista concessa al ‘Sidney Morning Herald’. “Credo che la decisione di non colpevolezza o negligenza verrà ribaltata in appello e verrà imposta una sanzione“, ha aggiunto.
Poi ha spiegato il motivo della sua affermazione: “La Wada accetta che l’assunzione della sostanza, il Clostebol, non si tratta di un’azione intenzionale, ma sostiene che tu atleta hai, o hai avuto, un certo grado di colpa o negligenza per quanto accaduto”. Insomma, si tratterebbe di una sorta di ‘leggerezza’ cruciale. “Tutto questo perché tu, in quanto atleta, hai la responsabilità finale, che è una responsabilità oggettiva, e pertanto hai dimostrato colpa e negligenza nelle tue azioni”, ha concluso l’australiano.
Staremo a vedere se effettivamente Sinner sarà sospeso oppure se riuscirà a lasciarsi definitivamente questa brutta vicenda alle spalle.
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