Dopo la finale di Copa Libertadores, vinta dal Botafogo contro l’Atletico Mineiro, è partita la missione sudamericana di Dario Baccin. Il braccio destro di Piero Ausilio, infatti, da qualche giorno si trova oltreoceano per giocare una seconda partita, oltre quella che l’Inter sta disputando in campo, con il binomio Serie A-Champions League che continua a viaggiare in modo parallelo. Il vice direttore sportivo del club nerazzurro sta portando avanti discorsi che potrebbero concretizzarsi a gennaio o la prossima estate. La filosofia di Oaktree è molto chiara: scovare giovani che all’Inter potrebbero avere un futuro importante e consacrarsi.
Missione sudamericana
Baccin, come rivelato in esclusiva da Sportitalia questa mattina, è stato avvisato allo stadio Monumental per la partita tra il River Plate e il San Lorenzo, conclusa 1-1 con le reti di Maximiliano Meza e Iker Muniain. Non è dato sapere quali calciatori, nello specifico, stesse attenzionando Baccin, anche perché entrambe le squadre possono contare su talenti cristallini che stanno iniziando un percorso importante, sperando poi in una chiamata dall’Europa. Le ipotesi sul tavolo sono diverse.
Franco Mastantuono, il jolly offensivo di Marcelo Gallardo
In primis ci potrebbe essere sulla lista il nome di Franco Mastantuono. Il classe 2007, entrato all’80’ in campo nella sfida di questa notte, è uno dei nomi che negli ultimi mesi sta attirando il mercato europeo. Nato ad Azul, cittadina della provincia di Buenos Aires, Mastantuono è un centrocampista di piede mancino abile, però, ad adattarsi ad altri ruoli. Marcelo Gallardo, infatti, lo usa anche come trequartista o in una zona più offensiva sulla sua fascia di competenza. Abile nell’uno contro uno, ha nel dribbling una delle sue doti migliori. Poteva giocare a tennis, su volontà della famiglia, ma nel 2019 decide di accettare la proposta del River Plate dopo averne rifiutato una due anni prima, proprio per questo motivo. Martin Demichelis lo integra definitivamente nella rosa della prima squadra nell’agosto 2023, e in questi mesi – nonostante la sua giovane età – ha già trovato molto spazio, con le luci dei riflettori che si sono accese su di lui.
Da Solari a Simón fino a Irala: talenti cristallini in salsa argentina
Un altro nome che potrebbe essere stato sondato è quello di Pablo Solari. Classe 2001, cresciuto nel Talleres, Solari è approdato al River nel 2022 e il suo curriculum è già di tutto rispetto: 50 presenze e 18 reti con la maglia dei Millionarios. Attaccante versatile, è una pedina ideale da inserire in un classico 4-3-1-2, il partner d’attacco ideale grazie alle sue qualità in fase di appoggio. Soprannominato El Pibe, in onore di Pablo Aimar, Solari nasce come ala destra ma può essere utilizzato anche sul lato sinistro del campo. Il River Plate non ha paura di lanciare in campo i giovani: un altro tassello determinante per Gallardo è Santiago Simón. Il classe 2002 nasce come attaccante (ala destra) ma può ricoprire una quantità infinita di posizioni. Gallardo, nella gara contro il San Lorenzo, lo ha schierato mezzala nel centrocampo a tre. Può giocare da esterno a tutta fascia in un 3-5-2 ma anche da esterno nel 4-4-2: un vero e proprio jolly. Non solo il River sta crescendo giovani talenti, perché anche il San Lorenzo sta attuando una politica simile, come d’altronde tutte le squadre argentine. La formazione di Miguel Angel Russo, infatti, può contare – tra i tanti – anche su Elian Irala. Classe 2004, centrocampista, Irala nella sfida contro il River ha giocato 89′ nel 3-4-3 di Russo, al fianco di Eric Remedi in posizione centrale. Nato calcisticamente proprio nel San Lorenzo, è fisso in prima squadra dal 2021. Mediano di spinta, Irala si è preso la titolarità nel club rossoblù a suon di prestazioni quantitative e qualitative. Dotato di un’importante intelligenza tecnico-tattica, il classe 2004 può giocare sia un centrocampo a quattro sia in un centrocampo a cinque.
Non è dato sapere, dunque, quali nomi stesse realmente attenzionando Dario Baccin. La missione sudamericana di supervisione sui talenti continua. L’Argentina ha un’importante tradizione e negli ultimi anni, in Serie A, ne stiamo avendo la conferma. I calciatori citati sopra sono di certo quelli più in luce, quelli su cui diverse big europee hanno, da tempo, messo già gli occhi. Talenti puri e cristallini alla ricerca di un sogno europeo.