Michael Schumacher al centro di un retroscena clamoroso che riguarda alcuni grandi personaggi italiani di qualche anno fa
Michael Schumacher ha vissuto in Ferrari il periodo migliore della sua carriera, collezionando una serie infinita di record in un glorioso decennio. Attorno a quell’epopea ci sono storie magnifiche da raccontare e che in pochi conoscono.
L’epoca di Schumacher a Maranello è durata dieci anni e ha rappresentato un’autentica eccellenza per tutto il movimento motoristico italiano. Un trasporto del genere tra i tifosi e gli addetti ai lavori difficilmente si era vissuto e con Luca Cordero di Montezemolo sono arrivati i migliori successi della storia del Cavallino Rampante. In quella Ferrari era presente anche Carlo Calenda, si proprio il politico attuale, fautore del Terzo Polo, ancora irrealizzato.
In una recente intervista al settimanale ‘Sette’, del ‘Corriere della Sera’, Calenda ha parlato a Tommaso Labbate del suo passato, delle magnifiche esperienze vissute con Montezemolo e di un siparietto che vede coinvolto anche Lapo Elkann. Si perché i due vivevano assieme in un appartamento a Modena, proprio mentre l’attuale leader di Azione lavorava per la Rossa.
“Quando andava a fare la spesa (Lapo, ndr) tornava con cose prese a caso, come chili di mozzarelle e io replicavo: ‘Lapo, ma i detersivi li hai presi?’. Con Violante andò meglio perché ci mise sotto e diede ordine un po’ al tutto. E Lapo iniziò a tornare dal supermercato anche con i detersivi'”.
Calenda, Lapo Elkann e Michael Schumacher: una storia da non credere
Proprio parlando dell’esperienza in Ferrari con Luca Cordero di Montezemolo, Calenda rivela: “Feci uno stage a Maranello e poi rimasi dal 1998 al 2004 in azienda, un periodo indimenticabile con Schumacher pluricampione di Formula 1″. Praticamente si è vissuto il periodo migliore, quello dei grandi successi, in cui tutto il mondo invidiava il Cavallino Rampante.
Da dirigente d’azienda collaborò con Montezemolo anche a Confindustria, prima di lanciarsi nel mondo della politica tout court. Per lui l’ex presidente della Ferrari non è stato solo uno degli uomini più influenti del Made in Italy all’estero, ma anche un vero e autentico “visionario”.
Forse un personaggio così manca attualmente alla Ferrari e al mondo della Formula 1, una cosa che anche senza dirla Calenda può aver lasciato intendere. D’altronde di presidenti così non ne nascono molti nella storia.