Cosa sta succedendo agli sportivi? L’allarme è scattato già da un po’ di tempo, ma è come se tutti facessimo finta di niente. E invece ci dobbiamo interrogare, e chi di dovere deve cercare di capire, per poi provare a trovare una soluzione chiamata prevenzione. Perchè non è normale quello a cui stiamo assistendo, soprattutto negli ultimi anni e in tutti gli sport, non solo nel calcio. Atleti controllati h24 vittime di malori, alcuni lievi per fortuna, altri più gravi, alcuni purtroppo fatali. Com’è possibile? Come vengono fatti i controlli? Si gioca troppo? Si può far qualcosa per evitare tutto questo? Tante domande, pochissime risposte. Gli episodi sono aumentati, sono diventati tanti, troppi. Nel calcio, nel giro di pochi mesi prima la paura per N’Dicka, poi quella attuale per Bove. Nel tennis, l’ultimo Us Open è stato pieno di ritiri causati da malesseri. Lo stesso Sinner durante il match contro Medvedev a Wimbledon ha accusato un malore. Nella Nfl tra il 2022 e il 2023 c’è stata la grande paura per Anderson e Hamlin. Nel pugilato il dramma di Daniele Scardina, adesso esempio di forza e coraggio. I tanti casi nel ciclismo con Simone Roganti che ha perso la vita a soli 21 anni la scorsa estate. C’è chi ce la fa, si riprende e torna alla sua vita e alla sua carriera. C’è chi si riprende, ma non può più sognare. Se possibile si deve fare qualcosa, non si può vivere nella paura. Evidentemente non basta essere controllati ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Il mondo del calcio si è unito intorno ad Edoardo Bove. La maglietta che gli hanno dedicato Milan e Roma sfidanti nel posticipo del campionato primavera. Le magliette dei giocatori della Roma nel riscaldamento pre match contro l’Atalanta. Gli striscioni dell’Olimpico. La voglia di Edo di tornare subito protagonista. L’augurio che gli facciamo tutti noi.