Florent Ghisolfi ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Corriere dello Sport. Ecco un estratto delle sue parole:
Gli errori arbitrali.
“In questa stagione abbiamo subito sette torti arbitrali riconosciuti dalle principali testate nazionali e dalle moviole televisive. Nonostante ciò, il club ha sempre evitato di fare polemica, anche per non concedere alibi alla squadra in un momento tecnico particolare”.
Sette non sono né tanti, né pochi.
“Il problema è un altro: in nessuna delle sette occasioni l’arbitro ha fatto ricorso alla verifica video. Se gli episodi fossero stati rivisti dal VAR quasi certamente i risultati finali sarebbero stati altri”.
Anche nella forma: esternazione o richiesta pubblica.
“Non accettiamo più questo genere di errori e chiediamo di essere rispettati dalla classe arbitrale e dalle istituzioni, soprattutto in un periodo storico in cui le eventuali sviste possono essere sanate dalla tecnologia. Vogliamo giocare il calcio del nostro tempo”.
Dò ufficialmente il benvenuto nel calcio italiano ai Friedkin.
“Bella battuta, ma sottolineo anche che la Roma è sempre stata collaborativa con l’AIA e il designatore Rocchi, anche negli incontri abituali che si tengono annualmente. Abbiamo cercato di ascoltare le loro ragioni, pur non condividendone alcune prese di posizioni pubbliche”.
La società ha sempre sostenuto l’AIA?
“Crediamo di averlo dimostrato in questi anni, ci preoccupiamo solo di noi stessi e speriamo che, essendo buoni, bravi e spesso silenziosi, qualcuno non si diverta mettendoci i piedi in testa. La società ritiene di dover tutelare la propria immagine e quella dei propri tesserati salvaguardando gli interessi dei tifosi”.
I Friedkin quando torneranno a Roma?
“Molto presto. Hanno scelto di lottare”.
Temono la contestazione dell’Olimpico?
“Non hanno paura del dissenso e sanno assumersi le loro responsabilità. Non hanno gradito, ci mancherebbe. L’intenzione è quella di migliorare la squadra già a gennaio”.
La chiusura del rapporto con Lina Souloukou da cosa derivò?
“Ragionare al passato non è nello spirito dei Friedkin, né più in generale della società. Quello che non si è capito…”
Ecco, cosa non abbiamo capito?
“Quanta passione i Friedkin abbiano per la Roma, il loro coinvolgimento è incredibile. Li sento quotidianamente, vogliono sapere tutto e nei particolari. Hanno investito risorse, tempo e sé stessi per restare a lungo e ottenere il massimo. Ora chiedono di ricevere trattamenti equi e l’attenzione che si deve a tutti, nessuno escluso”.
Sei proprio convinto che Lukaku dovesse essere espulso?
“Convintissimo. Giallo il primo fallo su Celik e rosso diretto, non secondo giallo, su Svilar”.
Ma se gli arbitri stessi si dividono sul secondo episodio.
“Era rosso. La Roma ha sempre rispettato gli arbitri e le istituzioni, ma non è stata ripagata con la stessa moneta”.