Il Tas sarà presto chiamato a decidere sul caso relativo a Jannik Sinner. Intanto arriva un annuncio chiarissimo
Conclusa una stagione trionfale – condita da otto titoli, dalla conquista della seconda Coppa Davis di fila e dal raggiungimento della prima piazza del ranking mondiale – Jannik Sinner si prepara ad affrontare uno dei match più difficili della sua giovane carriera. Come noto, infatti, presto sarà il momento della verità per quanto riguarda l’ormai noto “caso doping” che affligge il classe 2001 altoatesino da qualche mese a questa parte.
Tutto dipende da come si pronuncerà il Tas sul ricorso presentato dalla WADA contro l’iniziale assoluzione dell’azzurro pronunciata da un tribunale indipendente dell’ITIA. L’Agenzia Mondiale Anti-doping ha reso noto di aver chiesto per Sinner un periodo di sospensione dalla durata compresa tra uno e due anni. Per evitarla, Jannik dovrà convincere i giudici di non essere stato negligente o significativamente negligente.
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A che punto siamo? La Wada ha già depositato la memoria di appello e scelto il suo arbitro, e prossimamente anche il team del giocatore dovrebbe depositare la sua memoria. Venendo invece al processo, questo potrebbe svolgersi a febbraio ma non vi sono certezze in merito, visto che l’arbitrato si farà quando tutte le parti saranno d’accordo.
Intanto, come normale che sia considerata la portata del personaggio, la vicenda continua a far parlare di sé tra appassionati ed addetti ai lavori. La maggior parte di questi, ritengono che l’azzurro possa essere pienamente assolto, in quanto sin dal primo momento si è messo a disposizione delle autorità, fornendo tutte gli elementi necessari per provare la sua innocenza.
Nelle ultime ore, anche Simone Vagnozzi – coach del numero uno al mondo – si è lasciato andare ad alcune dichiarazioni che non lasciano spazio all’interpretazione. “Tutti sanno che non ha fatto niente di male. Non si può squalificare un giocatore per una contaminazione acclarata dove non poteva evitare di essere contagiato“, ha affermato l’ex tennista di Ascoli Piceno ai microfoni de ‘Il Corriere Adriatico’.
Staremo a vedere se effettivamente Jannik sarà assolto o se, alla fine, prevarrà la linea del ‘pugno duro’ suggerita dalla WADA. Certo è che le prossime settimane per il giovane tirolese saranno tutt’altro che contrassegnate dalla serenità.