Mentre il Mondiale di Formula 1 si avvia alla conclusione, l’ufficializzazione dell’addio al Circus dopo 15 anni scuote il paddock
Altri due Gran Premi e andrà in archivio il Mondiale 2024 di Formula 1, uno dei più avvincenti degli ultimi tempi. Max Verstappen ha dovuto faticare più del previsto per laurearsi campione del mondo per la quarta volta di fila.
Infatti, solo a Las Vegas, che ha ospitato la terz’ultima tappa del calendario iridato, l’olandese della Red Bull ha definitivamente piegato la resistenza di un mai domo Lando Norris. Tuttavia, i motivi di interesse per gli ultimi due appuntamenti stagionali non mancano. La Ferrari è a soli 24 punti dalla McLaren che è in testa alla classifica costruttori mentre il ferrarista Charles Leclerc tallona Lando Norris in quella piloti.
Eppure, in queste ore a catalizzare l’attenzione dei media e degli appassionati delle ‘quattro ruote scoperte’ è l’ufficializzazione di un addio al Circus dopo 15 anni di servizio.
Ben Sulayem licenzia Commissario di gara Mayer con un sms
Mohammed Ben Sulayem, Presidente della FIA, ha fatto un’altra ‘vittima’. Tim Mayer, storico membro del gruppo dei commissari di gara e da 15 anni apprezzato steward della F1, è stato licenziato. Il Commissario di gara ha pagato per la gestione del diritto di revisione sulla punizione inflitta per l’invasione di pista di oltre 200 tifosi dopo la bandiera a scacchi, quando le monoposto erano ancora in pista per il giro di rientro, in occasione del Gran Premio degli Usa, ad Austin, dove Mayer era rappresentante degli organizzatori.
A mandare su tutte le furie Ben Sulayem è stato il contenuto del documento di appello presentato dagli organizzatori del GP (rappresentati proprio da Mayer) nell’udienza per il diritto di revisione della decisione di infliggere al circuito una multa di 500mila euro (di cui 350mila sospesi).
Tuttavia, come ha precisato lo stesso Mayer alla ‘BBC’, la vera motivazione del suo licenziamento non è quella ufficiale di un conflitto di interessi con la FIA per aver guidato il diritto di revisione nel suo ruolo di organizzatore bensì il fatto che Sulayem “ha giudicato che un elemento del documento sul diritto di revisione fosse un attacco personale nei suoi confronti, ma non ho scritto io quella parte del documento. Però era mio compito presentarla. Si trattava di un punto talmente secondario che è sconcertante che qualcuno si sia sentito così offeso”.
Insomma, il Presidente della FIA per una questione di orgoglio personale, come detto, ha dato il benservito a Tim Mayer “dopo 15 anni di volontariato come steward, un decennio di insegnamento ad altri steward e centinaia di ore di volontariato in altri ruoli”. Una decisione che sconcerta anche perché “per una Federazione che si affida a volontari, licenziare con un sms qualcuno che ha dato un contributo significativo non è un buon segnale per la sua gestione“.