Vengono rivolte molte accuse a Thiago Motta, la più infamante essendo: “Se dovevi giocare come Allegri con tutto quel mercato che ti hanno fatto, tanto valeva tenersi Allegri”. Accusa questa in verità la più infondata, perché finché ha potuto la Juve ci ha anche provato a giocare costruendo in avanti e non guardando indietro come faceva Allegri. Ora, per onestà di cronaca, non è che Thiago Motta ci sia assolutamente riuscito sempre e non è che se la sia cavato brillantemente finché la crisi infortuni non sia tracimata, ma il percorso andava avanti a scatti che denotavano quantomeno la buona volontà del percorso in divenire.
E nemmeno troppo si può muovere per il doppio 0-0 tra Milan e Aston Villa, con poco costruito ma anche poco concesso. La Juve è in una situazione di emergenza disperata, con soli 4 cambi di movimento in panchina a Birmingham, e tanto ha fatto per la situazione in cui è. E anzi, con il mucchio selvaggio in testa, con tutti i problemi che ha avuto la Juventus, tuttora è a -4 dalla vetta in Serie A, e questo è assolutamente ragguardevole e non scontato visto il ritmo del Napoli e delle altre.
Non per il gioco o per le incertezze si può mettere sotto accusa Thiago Motta, viste le circostanze.
Ma due argomenti su cui chiedergli conto ci sono sicuramente: e su entrambi potrebbe essere responsabile solo in parte o principalmente.
Il primo è proprio il caso infortuni: non ne abbiamo la controprova, perché non conosciamo direttamente la situazione e mai potremo averne la certezza; ma è un dato di fatto che la crisi infortuni alla Juventus è fuori da ogni normalità, e fatto salvo i traumi di gioco, per il resto le critiche a Thiago Motta sono più che lecite. Ha sbagliato preparazione? Sbaglia carichi? Non è abituato alla gestione del turno infrasettimanale? I dubbi ci sono e sono tanti, perché una ecatombe simile si vede raramente, e quelle volte in cui è successo sistematicamente proprio la gestione atletica di un allenatore ne è stata colpevole.
E poi quella scelta di mercato insensata. Non dotarsi di un backup per Vlahovic, sapendo che Milik ne avrebbe avuto almeno per altri 4 mesi, adesso diventati 6. La tesi adesso è che sia stato Thiago Motta a declinare la possibilità di averne uno in più in mezzo avanti, prediligendo le soluzioni adattate Nico Gonzalez e Timothy Weah. Ma ammesso e non concesso che sia davvero così, al lavoro di direttore sportivo afferisce anche prendere scelte lungimiranti non necessariamente condivise dall’allenatore, quale questa eventualmente sarebbe stata. E non è un giudizio da ex post, visto che alcuni di noi già avvisavano da subito che era una pia illusione affidarsi solo a Vlahovic in una stagione così oberata da impegni.
Sono due accuse a due problemi che potrebbero essere strutturali, dunque questioni fondamentali.
Tuttavia, anche così, e giocando molto male, la Juve rimane comunque solo a -4 dal Napoli…