Addio Jannik Sinner, arriva la doccia fredda che lascia tutti i tifosi a bocca aperta: scenario difficile da immaginare
Nemmeno il tempo di festeggiare l’ennesima impresa storica dell’Italia di Jannik Sinner in Coppa Davis che arriva la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire. Una vera batosta che spegne l’entusiasmo dei tifosi, come un’improvvisa doccia fredda. In un momento in cui gli appassionati si stanno godendo la favola di un campione sempre più numero uno al mondo, anche solo immaginare uno scenario del genere può far tremare le gambe.
Reduce da una stagione fenomenale, condita non solo da due titoli dello Slam, ma anche dalla Davis e dalle ATP Finals, Sinner è inevitabilmente, in questo 2024, il miglior tennista al mondo. Con un autunno superbo ha superato per distacco Carlos Alcaraz, l’unico che, a livello di titoli, avrebbe potuto impensierirlo.
Inarrestabile e quasi imbattibile, ha chiuso la sua stagione con sole sei sconfitte. E tutto fa pensare che anche nel 2025 possa presentarsi ai nastri di partenza come l’uomo da battere, sentenza del Tas di Losanna permettendo. Ma proprio per questo, per uno strapotere evidente e impossibile da nascondere, c’è chi crede che l’Italia della Davis non abbia meritato del tutto il trionfo, e che anzi senza Sinner non sarebbe mai riuscita a ripetere il successo dello scorso anno.
A parlare, con un pizzico di naturale invidia, di Jannik Sinner è stato Paul Haarhuis, il capitano non giocatore della nazionale dei Paesi Bassi, sconfitta dall’Italia nella finale di Davis con un netto 2-0. A suo avviso a fare la differenza tra le due squadre è stato infatti solo l’altoatesino.
Se quest’ultimo non fosse stato presente, per mille motivi (i più maliziosi penseranno alla possibile squalifica per il caso Clostebol), la sua Nazionale sarebbe riuscita a conquistare la prima Davis della storia olandese. Di questo il capitano oranje è totalmente convinto.
Lo ha spiegato chiaramente in conferenza stampa: “Pensavamo di batterli, Berrettini ha giocato bene. Ma comunque, se non avessero avuto Sinner, avremmo vinto noi“. Parole che in qualche modo provano a togliere meriti al gruppo azzurro e a darne soprattutto a un giocatore, Sinner, in questo momento ingiocabile per tutti gli altri.
Non a caso, sull’azzurro Haarhuis ha voluto scherzare: “Ci ho parlato e gli ho detto che abbiamo già pronto il passaporto olandese per lui. Potremmo farlo, parla tedesco quindi non avrebbe problemi a imparare il tedesco“. Una battuta, o poco più, che non ha fatto ridere però i tifosi azzurri, innamorati del proprio idolo.
E in ogni caso resterebbe comunque tutta da vedere una sfida tra l’Italia e i Paesi Bassi senza Sinner. Perché Griekspoor è sicuramente un giocatore importante, ma non è detto che Musetti, in serata di grazia, non avesse l’opportunità di riuscire comunque ad avere la meglio sull’olandese.
Insomma, con i se e con i ma non si vincono i trofei, e per quanto Haaruis abbia voluto tirare acqua al suo mulino la realtà resta una sola: l’Italia ha conquistato per due volte consecutive la Davis, ed è riuscita a fare la storia. Grazie a Sinner, ma anche a tutti gli altri azzurri.
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