In casa Juventus la situazione sta diventando ogni settimana più difficile e complicata. È notizia di oggi che Westo McKennie non ha potuto allenarsi in vista della gara contro l’Aston Villa in programma mercoledì alle 21, a Birmingham, per via di un affaticamento muscolare. L’ennesimo infortunio di una stagione, quella dei bianconeri, che si sta trasformando in una via crucis. Quello di McKennie è uno stop, ancora da capire di quale entità, che si aggiunge a quelli lunghi, lunghissimi di Cabal e Bremer, al problema muscolare che protrae da quasi due mesi di Nico Gonzalez, il recentissimo problema a Vlahovic e il misterioso stop “senza lesioni” di Douglas Luiz.
Juventus, ora Motta come farà?
Sabato sera con 15 giocatori di movimento a disposizione e nessun centravanti di ruolo, mister Thiago Motta ha fatto di necessità di virtù. La Juventus ha giocato proprio con Weston McKennie nella posizione di falso nove ottenendo i risultati preventivabili: zero gol e pochissimi occasioni. Troppo poco per una squadra che dovrebbe lottare per le prime quattro posizioni. Poi, c’è l’altra faccia della medaglia, quella di una Juventus perfetta dal punto di vista della fase di non possesso. Ma non può e non deve bastare né a Thiago Motta né alla squadra.
Il problema però è che ogni settimana la Juventus accusa un problema fisico. E, ad ogni problema di lieve o grave entità che sia, sembra che lo staff atletico e medico della Juve non sia in grado di risolvere in tempi brevi.
La resistenza, come scritto prima della partita col Milan e dopo i ko di Vlahovic e Cabal, non basta più. La rosa è ridotta all’osso nel pieno della stagione. Motta ha già affrontato una situazione simile in avvio di stagione quando il mercato doveva sbloccarsi. Tuttavia, allora, aveva almeno un giocatore per ogni ruolo. Ad oggi, invece, alla Juventus addirittura manca una punta centrale. E anche le soluzioni emergenziali, come quella di McKennie cominciano a venire a mancare.