Siamo reduci da una scorpacciata di Nations League, la manifestazione più inutile del mondo. Quando vi parleranno del ranking e di menate varie, se avete voglia di crederci fate pure. Ma domenica scorsa a sette milioni di italiani, che avevano voglia di ingannare il tempo in assenza di alternative, hanno trasmesso il concetto che per un gol non siamo arrivati al primo posto. Una situazione che, udite udite, ci avrebbe consentito di avere un comodo sorteggio per “i quarti di Nations League”. I quarti di Nations League, avete capito molto bene. Eppure siamo reduci da un Europeo e non ci siamo qualificati per due volte di fila alla fase finale del Mondiale. È come se ci vendessero una scatola vuota convincendoci che dentro c’è il tesoro: ci caschiamo, l’apriamo, non troviamo nulla e continuano a dirci che è un bellissimo regalo. Ma fatemi il piacere, è una barzelletta che non fa ridere. E vi raccomando gli infortuni a catena, una situazione che dovrebbe far riflettere i superficiali o i più avidi di denaro.
Per fortuna torna il campionato e non ci fermeremo fino a metà marzo. La speranza è che, dopo Bologna-Milan, non ci siano situazioni meteo tali da rinviare qualche altra partita. In tal caso, l’unico buco libero sarebbe verso Ferragosto. Durante la sosta tre club hanno cambiato allenatore e la curiosità è quella, senza dimenticare il succoso Milan-Juventus di sabato alle 18. Il Lecce ha convocato Marco Giampaolo dopo aver capito che con Luca Gotti difficilmente avrebbe avuto scampo, una teoria all’insegna del “non gioco” che sottolinea come sia stata sbagliatissima l’idea di rinnovargli il contratto fino al 2026. Dopo la salvezza sull’onda del lavoro di D’Aversa, bisognava ringraziare Gotti, dargli magari un sostanzioso bonus per aver condotto la barca dentro il porto per ripartire subito da un nuova guida. Adesso il desiderio è quello di avere uno “specialista di campo”, come ha sottolineato Corvino, mettendola più sul piano del gioco. Giampaolo non allena da due anni, ha sempre insegnato calcio, ma in corsa è complicato per chiunque, a maggior ragione se devi far risultato subito (la trasferta di Venezia è delicatissima).
I Friedkin hanno convocato Claudio Ranieri a Londra, pur essendo un romano doc che avrebbe dovuto firmare per il club giallorosso. Già questa storia rende l’idea della confusione in corso, della serie “raggiungici tu qui perché noi non vogliamo venire lì, teniamo la contestazione”. La prima conferenza stampa di Ranieri mi è piaciuta tantissimo, voto 9, adesso serve un colpo di spugna tattico e mentale, ripristinando un minimo di logica. Hummels non aveva la peste e tornerà operativo, la Roma avrà un perché, nella speranza che i Friedkin per un nuovo dialogo non convochino Ranieri a Londra o chissà dove piuttosto che negli uffici di Trigoria.
Quanto a Fonseca, il discorso è semplice: sabato contro la Juventus sarà il primo snodo della stagione, restare ancora a secco significherebbe uscire a fine novembre dalla lotta per lo scudetto. Sinceramente sarebbe imperdonabile, con due medaglie al petto (derby e Madrid) che servirebbero per la gloria e non certo per l’arrosto.
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