Gregorio Paltrinieri fa aumentare a dismisura il grande orgoglio degli italiani amanti dello sport: nessuno come lui. Lo conferma questo dato incredibile.
A 30 anni, Gregorio Paltrinieri può dirlo senza timore di smentita: ha scritto le pagine dell’ultimo decennio del nuoto italiano e mondiale. Medaglia dopo medaglia, tra molti alti e qualche inevitabile basso, l’atleta di Carpi si è ritagliato uno spazio da grande protagonista, andando ben oltre le sue stesse aspettative, quando da adolescente decise di trasferirsi presso il centro federale di Ostia per realizzare i suoi sogni.
La sua carriera si è svolta nuotando ovunque possibile: dalla vasca ai laghi, dal mare ai fiumi. L’oro olimpico a Rio 2016 ha sublimato un percorso, confermato nella sua grandezza dalle Olimpiadi di Parigi dell’ultima estate. Nei 1.500 Paltrinieri non teme rivale alcuno e sarà il riferimento per chi proverà a sfidarne i record in futuro.
Infatti, nessuno mai in Italia era riuscito a salire sul podio in tre edizioni dei Giochi diverse. Prima l’oro nei 1.500 a Rio de Janeiro, poi l’argento negli 800 e il bronzo nella 10 km a Tokyo. Infine, l’argento nei 1.500 e bronzo negli 800 a Parigi. Il segreto è senza dubbio nel lavoro costante e nell’ambizione profonda, nutrita dall’amore verso la disciplina del nuoto. Elementi che gli hanno permesso di andare oltre lo stile e la tecnica in alcuni casi.
Sapere scegliere a chi affidarsi ha rappresentato un altro punto chiave nella sua carriera. Prima, infatti, è stato guidato da un guru delle piscine quale Stefano Morini, che ha contribuito alla sua formazione durante il periodo a Ostia. L’ha preso per mano fino alla gioia di Rio de Janeiro. Da quel momento una pausa in Australia e fra tante altre situazioni, comprese le difficoltà create dalla pandemia, è avvenuto il cambio di allenatore passando a Fabrizio Antonelli. Insieme hanno costruito la seconda parte della carriera di Paltrinieri fra vasca e acque libere, giovani e appassionati entrambi.
Cosa c’è da aspettarsi verso Los Angeles 2028? Il nuotatore italiano avrà 34 anni e potrebbe disputare la sua quinta Olimpiade, se si considera che la prima volta è accaduta a Londra 2012, quando ancora minorenne si posizionò quinto nei 1.500. Tutto ciò stabilendo un record del mondo: nel 2015, 1.500 in vasca corta in 14’08”06. Parigi si pensava potesse essere la sua ultima tappa, ma si è presentata la coincidenza perfetta per convincersi a proseguire: nella finale dei 1.500 il tempo è stato come quello di otto anni prima, quando arrivò l’oro a Rio: 14’34”57 in Brasile, 14’34”55 in Francia. Greg ha ancora tanto da dare: Los Angeles lo aspetta.
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