“Orgoglioso di essere il Presidente dell’unica squadra di Milano”, aveva detto il numero uno del Milan, Paolo Scaroni. Pronta la risposta del Presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, alla presentazione del libro di Beppe Severgnini al Book City, al Castello Sforzesco di Milano: “Cerco sempre di non esser istintivo e razionalizzare, per questo l’altra volta ho messo la cravatta con 2 stelle. Per dire: a Milano c’è una squadra sola che ha una stella”.
Poi ancora: “Questo gruppo ha dentro molto forte il senso dell’appartenenza. Che poi molto spesso il problema dell’attaccamento alla maglia si deve agli agenti o alle società che li gestiscono”.
Sulla proprietà dell’Inter: “Il calcio è l’unico settore dove il muratore può diventare architetto il giorno dopo. Spesso succede che cambia la proprietà e visto che di calcio si parla da tutte le parti, arriva una nuova proprietà che ti dice: ‘Di calcio ne capiamo quanto voi’. E’ l’unico settore industriale dove può accadere, negli altri ci deve essere una specificità particolare. Devo ringraziare Zhang e Oaktree che mi hanno dato la possibilità di scegliere i collaboratori”.
Sulla scelta di Conte: “Ci sono momenti in cui hai bisogno di uno con fermezza e autorità, e altri in cui la squadra è più rodata e hai bisogno di un gestore”.
Sugli svincolati: “Sul fatto che noi siamo tacciati di prendere tanti giocatori svincolati: il giocatore svincolato va assolutamente corteggiato quando è possibilie farlo. Quindi da oggi. Come abbiamo fatto a capire cosa aveva da dare Mkhitaryan? Nel calcio ci sono i talenti ed i campioni. I talenti si devono affermare come campioni, poi i campioni già affermati. Tu tramite le conoscenze dirette o indirette li puoi considerare tali. Mkhitaryan per quello che dimostrava in campo e che poi abbiamo potuto verificare essere la sua vita privata, lo era. La vita privata ha un ruolo importante, lui è meticoloso, anche nella nutrizione, va avanti a brodini”.