Feroce, frenetico, implacabile, quasi violento nel suo modo di interpretare il ruolo. Il lessico che la stampa europea utilizza ormai da più di un anno per descrivere Viktor Gyokeres volteggia in cerchio, ciclicamente, su questa terminologia. Complicato non farlo, oggettivamente, perché è specchio fedele della nostra percezione riguardo al titanico attaccante svedese dello Sporting. Al suo evidente strapotere in campo, in questi anni ha aggiunto anche un’esultanza che ne ha amplificato i tratti caricaturali, quasi da villain dei fumetti. Dopo ogni gol porta le mani incrociate davanti alla bocca, imitando la maschera di Bane, nemico di Batman dell’universo DC comics. Tutto, insomma, contribuisce al colorato immaginario collettivo. Più di qualsiasi altra cosa, però, pesa il quantitativo spropositato e sproporzionato di palloni che ha depositato in rete in questo anno abbondante. Con una costanza quasi aliena.
Sporting, la crescita di Gyokeres
43 gol l’anno scorso con lo Sporting, 23 quest’anno, a cui vanno aggiunti le sei reti in nazionale nel 2024. 72 sigilli complessivi tra club e nazionale da quando è sbarcato a Lisbona. Numeri impressionanti, raggiunti con una voracità negli ultimi metri che sembra ormai essere diventata un tratto distintivo degli attaccanti scandinavi. La partenza di Ruben Amorim verso Manchester fa pensare che il tragitto possa essere lo stesso anche per Gyokeres, se non a gennaio, in estate. Ma il reparto offensivo dei Red Devils è già affollato e soprattutto a stagione in corso lo Sporting non intende scendere al di sotto della clausola da circa 100 milioni che galleggia sulla testa dello svedese. Il ritorno in Premier – dove in realtà non ha mai esordito quando era al Brighton – sembra comunque una conseguenza naturale. Nella speranza che ferocia ed efficacia rimangano le stesse che ci hanno fatto innamorare di questo implacabile 26enne.
Gioele Anelli