Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani sera tra Belgio e Italia.
L’omaggio alle vittime dell’Heysel.
“Deve rimanere nella memoria di tutti, lo dobbiamo per rispetto a tutte le persone che sono mancate e alle loro famiglie. Lo dobbiamo ricordare affinché non accada mai più. Il calcio è fatto di cose belle, ma ci sono momenti tristi come questi che non devono accadere ancora”.
Ricorda quella sera?
“Sì. Da quello che doveva essere la felicità del seguire una partita così importante subimmo tutti un effetto che diventò devastante. E’ un ricordo ancora vivo, dobbiamo usarlo in maniera corretta per quello che è il bello e il futuro di questo sport”.
Senza Pellegrini sarà il momento di Barella?
“In quella zona di campo abbiamo bisogno di un giocatore che sappia essere al servizio della squadra, in grado di sapersi scambiare con gli altri, con attitudini offensive. Barella ha tutte queste qualità, abbiamo anche altri giocatori che sanno fare questo ruolo qui. Barella lo aspettavamo e probabilmente sarà in campo”.
Donnarumma è diffidato. Potrebbe cambiare portiere?
“No gioca lui. Bisogna fidarsi dei nostri calciatori”.
Serve un punto, questo può influire sulla partita di domani?
“Cambiare la mentalità dei calciatori in un momento del genere potrebbe essere pericoloso. Si cercherà di andare a riproporre quanto fatto nelle scorse partite, dove l’atteggiamento è stato perfetto”.
Nel Belgio è tornato Lukaku, cambia qualcosa?
“Il Belgio ha tantissimi campioni, non importa se manca qualcuno, resterà sempre fortissima. Lukaku è un calciatore forte e sarà un’insidia da cui difenderci nella maniera giusta. Dobbiamo abituarci a giocare contro calciatori top e avere lo stesso atteggiamento”.
Che tipo di partita ci dobbiamo aspettare dal Belgio?
“Per andare a sfruttare le caratteristiche del loro centravanti cercheranno di metterlo nelle condizioni per poter prendere il meglio. E’ bravo sui cross dal fondo, ha questa grossa qualità che può rendere giocabile qualsiasi palla, sarà fondamentale avere le marcature preventive su di lui”.
Dobbiamo aspettarci che Rovella debutti dall’inizio?
“Sia Rovella che Locatelli stanno facendo un calcio davvero interessante. Poi sono stati bravi a crescere anche sotto altri aspetti. Quando si dice che manca il talento un po’ è vero, se riusciamo a diluirlo per tutti gli altri calciatori diventa meglio. Locatelli è un ragazzo serio, un professionista eccezionale, quando l’ho chiamato gli brillavano gli occhi. Non l’ho chiamato prima perché vedo delle cose che prima non vedevo, non so se è dipeso solo da lui o anche dal suo allenatore che reputo molto bravo. Essere qualitativi fa la differenza”.
L’obiettivo in queste ultime due gare?
“Sarà importante sia giocare bene sia il risultato”.
E’ stato soltanto il modulo il motivo della rinascita dell’Italia dopo l’Europeo?
“Abbiamo la possibilità di essere più chiari possibile, di andare a scegliere dei giocatori che abbiano motivazioni importanti, che ci sia la volontà di ricevere un grande piacere da quello che è il vestire questa maglia. Ho cercato di fare scelte corrette in base alle mie esperienze e conoscenze. Probabilmente il mio comportamento non era stato corretto per quella che era la possibilità di qualità che avevo a disposizione, poi ci mettono del loro i ragazzi. Adesso ci sono comportamenti diversi, le posizioni fisse in campo sono poche”.
L’obiettivo è vincere il girone?
“Vogliamo giocare bene a calcio. Da quando ho cominciato che ho questa idea, ora che ho fatto questo lavoro per 30 anni mi si è rafforzata: bisogna giocare bene a calcio e attraverso il gioco si va a divertire”.
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