Jannik Sinner e lo scandalo squalifica, le parole dell’esperto non lasciano spazio all’interpretazione: ecco la verità
Jannik Sinner ha bagnato il suo esordio alle Nitto Atp Finals 2024 con un netta vittoria, superando in due set, col punteggio di 6-3, 6-4, l’australiano Alex De Minaur. Un successo ottenuto in meno di un’ora e mezza (1 h e 24 minuti), tempo durante il quale l’azzurro ha dominato in lungo e in largo, facendo valere la sua superiorità senza sbavatura alcuna e regalando al pubblico accorso al Pala Alpitour di Torino perle di rara bellezza.
Come nelle occasioni precedenti, Sinner sembrerebbe dunque lasciare fuori dal campo la vicenda doping che tormenta le sue giornate. Il ricorso della Wada – che ha chiesto tra 1 e 2 anni di squalifica – contro l’assoluzione pronunciata da un tribunale indipendente dell’ITIA rappresenta un fardello pesantissimo, ma lui gioca e vince con una naturalezza disarmante. Del resto, lo status di numero uno del mondo non si acquisisce per caso.
Ma, di là di questo, la domanda che tanti appassionati ed addetti ai lavori continuano a porsi è: Jannik davvero rischia di essere squalificato? Purtroppo sì. La sospensione per un determinato periodo bisogna metterla in conto, nonostante possa sembrare un epilogo controverso. Su tale tema si è soffermato il giornalista di ‘Eurosport’ Massimiliano Ambesi, il quale però ha affermato anche che sarebbe sorpreso – eufemismo – nel caso il verdetto dovesse prevedere uno stop superiore ai tre mesi.
“Il codice dice una cosa, ne prendiamo atto, poi c’è la giurisprudenza. Sostanze specificate e non specificate, su cosa si fonda fondamentalmente? Sul fatto che le cosiddette sostanze specificate sono quelle che possono anche essere di uso comune, quindi può capitare di andare farmacia e trovarne, ti può capitare che ti vengano prescritte dal medico per curare altro, e la casistica è lunga, quindi va bene il Clostebol rientra nelle sostanze non specificate. In questo caso quel tipo di distinzione è veramente difficile da sostenere…“, ha esordito Ambesi ai microfoni del canale YouTube di ‘OA Sport’.
Poi ha aggiunto che se fosse nel pool di avvocati che segue Sinner, andrebbe proprio su questo aspetto, “e a quel punto viene meno quel limite di un anno, perché di cosa stiamo parlando, di una contaminazione per un uso scriteriato di una terza persona”. Secondo Ambesi siamo al paradosso.
“I vari Vagnozzi, lo stesso Cahill hanno palesato l’eventualità che ci possa essere una sospensione, per me fosse più lunga di tre mesi si tratterebbe di uno degli scandali più grandi nella storia della politica del doping”.
Parole forti del giornalista che sottolinea come “i tre mesi sarebbero già tanto, ma un anno è una cosa spropositata”, e secondo lui si andrebbe a punire oltremodo una condotta incolpevole da parte dell’atleta.
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