L’ora finale di Juric sulla panchina giallorossa sta per scoccare: anche una vittoria contro il Bologna potrebbe essere insufficiente per un allenatore scelto da una superiore che si è licenziata 4 giorni dopo averlo assunto. Il ritorno di De Rossi è al momento escluso per una questione di etichetta, ovvero perché sarebbe la prova plastica del fallimento gestionale da parte della proprietà. E se c’è una cosa che un proprietario proprio non sopporta è che i suoi errori siano così esposti e messi alla berlina. In sé De Rossi sarebbe la scelta più sensata, ma è resa improbabile esclusivamente per questo motivo.
E allora alla Roma si avvicina Paulo Sousa. Sta provando a liberarsi dallo Shabab Al-Ahli emiratino, e non dovrebbero esserci problemi se non semplicemente passi formali da intraprendere. I Friedkin hanno deciso di prendere in mano la situazione direttamente tornando a Roma, e sappiamo che quando si muovono le cose succedono. Il contatto con il portoghese risale a due settimane fa, con vista già sulla pausa di novembre a causa del calendario fitto delle ultime 3 settimane con partite ogni 3 giorni. Lo stesso Paulo Sousa ha gestito internamente la situazione del proprio entourage per prepararsi al salto, e si lavora in quella direzione. Poi si sa, nel mercato non è detto fino all’ultimo.
Ma andiamo alla pausa con il botto del big-match del momento: Inter-Napoli sarà scontro ad alta tensione agonistica. Potete stare certi che Conte abbia martellato tutta la settimana nella testa dei suoi: “ecco adesso vi trattano con disprezzo per la sconfitta dell’Atalanta dicendo che alla prima prova difficile non siete stati all’altezza, lo vedete?”. E quindi il Napoli verrà metaforicamente con l’elmetto a San Siro: come e più di quanto visto contro la Juventus e il Milan, perché adesso oltre alla motivazione si aggiunge il senso di rivalsa. Concedere nulla, essere spietati nella propria metà campo, e sfruttare le aperture che concederà l’Inter. Sarà il piano di Conte, al quadrato.
Dal canto suo l’Inter ha appena vinto una partita di lotta come poche volte le è accaduto e le è stato necessario. Sarà più stanca, ma è in gran fiducia per i risultati e per essere riuscita nel proprio piano.
Forse Simone Inzaghi comincerà a gran ritmo, ma complice le energie contingentate dopo il primo quarto d’ora ragionerà sulla gestione della partite, provando a contizzare Conte, attirandolo fuori dal proprio nido di ragni e irretendo gli avversari. Complicato, del resto si è visto in Juventus-Napoli come la disciplina sia prioritaria. Prepariamoci a una battaglia tattico-atletica: magari di minor intrattenimento estetico, ma gli scudetti si vincono coi nervi.