Sport tra i più praticati a livello amatoriale in Italia, il Padel ha una storia ormai cinquantennale. Vi sveliamo come è nato in maniera del tutto casuale
Un’ascesa impetuosa quella del Padel. Da sport di nicchia, in poco tempo, è diventata una delle discipline con più praticanti in Italia grazie anche alla promozione indiretta fornita da ex atleti e vip che l’hanno scelta come attività per tenersi in forma e continuare a gareggiare anche a livello competitivo.
I numeri, come sempre, confermano tutto. A inizio anno, si contavano in Italia oltre 8000 campi di padel, distribuiti in oltre 3000 centri sportivi. Il numero di praticanti, invece, si aggira sui 700mila, una cifra verosimilmente cresciuta e destinata ad aumentare ulteriormente.
La grande popolarità del Padel è dovuta essenzialmente alla possibilità di essere praticato da tutti e senza un esborso economico notevole per l’acquisto di attrezzature e abbigliamento tecnico. Uno sport nel quale ci si può cimentare per tutto l’anno e che, con una preparazione adeguata, consente anche di ottenere notevoli benefici fisici, migliorando l’elasticità e la forza muscolare nonché la coordinazione neuro motoria.
Contrariamente a quanto si crede, il Padel non è uno sport “giovane”. La sua origine risale, infatti, agli anni Settanta, con il primo campo costruito in Messico. Enrique Corcuera, questo il nome del presunto fondatore del Padel. Fu costui, ad Acapulco, a costruire uno “strano” campo da tennis nella sua residenza, più piccolo nelle dimensioni di quello regolamentare e limitato ai lati da pareti in cemento e rete metallica che impedivano alla palla di uscire dal campo.
Corcuera, di fatto, aveva creato un campo in cui la palla era sempre in movimento e i giocatori potevano direzionarla anche tramite le sponde presente ai lati che diventavano esse stesse parte attiva del gioco. Dal Messico, il gioco antesignano del Padel attuale è arrivato in Spagna. Fondamentale è stata la figura di Alfonso de Hohanlohe che fece costruire campi simili a quelli di Corcuera in un suo hotel di Marbella, mettendole a disposizioni degli ospiti.
In Italia, uno dei primi campi è stato allestito nel 1991 in uno stand della Fiera di Bologna, in cui si è disputata un’esibizione tra giocatori spagnoli e argentini. Da allora sarebbero trascorsi 17 anni fino al riconoscimento del Padel da parte del CONI avvenuta nel 2008.
Quella della nascita casuale è solo una delle curiosità che ruotano attorno al padel. L’altra riguarda proprio il nome. Padel è infatti la traslitterazione in spagnolo della parola inglese Paddle che può significare “pala”, “racchetta”, “pagaia” e non Padella come si potrebbe supporre con un’assonanza immediata anche con la forma delle racchette. Quest’ultime, a differenza di quelle del tennis, sono piene e senza corde, un mix che permette di ascoltare al meglio il suono distintivo del gioco quando si colpisce la palla.
Il Padel è uno sport diffusissimo anche in Argentina ed era praticato già negli anni ’90 da colui che è stato e sarà sempre uno dei simboli della nazione sudamericana ovvero Diego Armando Maradona. È stato l’ex compagno di squadra al Napoli, Ciro Ferrara, a svelare una curiosità a riguardo. L’ex difensore ha raccontato di essersi imbattuto per la prima volta in un campo di padel nel 1994, durante una visita in casa di Maradona in Argentina. A quanto pare El Diez era molto forte anche con la racchetta in mano. C’era da aspettarselo..
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