Caso Jannik Sinner, verdetto da brividi nei suoi confronti: ultim’ora clamorosa per il numero uno al mondo
Non c’è un attimo di respiro per gli appassionati del tennis mondiale. Tra pochi giorni, infatti, andrà in scena un altro torneo importante come le Atp Finals di Torino. Un evento che vedrà, assoluti protagonisti, i primi 8 tennisti migliori al mondo. Tra questi, ovviamente, non può mancare il nostro Jannik Sinner che si trova nella prima posizione oramai da qualche mese.
Un appuntamento che porterà verso il tramonto una stagione ed un anno importante, al netto poi della Coppa Davis. L’obiettivo per il nativo di San Candido è quello di dimenticare, quanto prima, quello che accadde lo scorso anno: ovvero quando in finale dovette arrendersi ad un super Novak Djokovic. Ad un anno di distanza, però, il nativo di Belgrado mancherà a questo grande appuntamento. Segno del fatto che il favorito principale, alla vittoria finale, non può che essere l’attuale numero uno al mondo.
Assolutamente da non sottovalutare il tedesco Alexander Zverev che, pochi giorni fa, ha trionfato nella “Parigi-Bercy“. Senza dimenticare, inoltre, il suo più grande rivale di sempre (nonché amico) Carlos Alcaraz. Per quanto riguarda Sinner, però, si ritorna nuovamente a parlare della vicenda “Clostebol”. Il fenomeno altoatesino è ancora in attesa di un verdetto che nella casistica peggiore potrebbe persino portare ad una squalifica. In merito a questo argomento ha voluto esprimere un suo pensiero anche il numero uno del Coni, Giovanni Malagò.
Caso Sinner, vicenda ‘Clostebol’ può danneggiarlo: le ultime
Il rischio, oltre ad una pesante squalifica, è che il classe 2001 rischia di rimanere fermo per un bel po’ di tempo. Nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di “Itapress“, Malagò ha voluto parlare del caso che vede come protagonista proprio Sinner. Queste sono alcune delle sue parole: “Sinner è l’orgoglio del nostro paese oltre ad essere un patrimonio del tennis italiano. Non è facile per lui aver reagito, in questo modo, a questa pressione che lo ha circondato”.
La domanda sulla questione “Wada” di certo non si è fatta attendere. Così come la risposta del presidente del Coni che, però, ci ha tenuto a precisare: “Visto che sono un rappresentante delle istituzioni non posso dire nulla in merito. Sono convinto dell’innocenza e della sua buona fede. Ci sono persone che si stanno occupando di questa situazione. I fatti sono stati acclarati“.