A fine settembre è arrivato terzo nell’APT (Asian Poker Tour) Superstars Challenge di Taipei, per un payout di 116.000 dollari. Ieri ha invece vinto il Super High Roller del North American Poker Tour (NAPT) di Las Vegas. Il torneo, secondo per importanza nel programma del famoso festival pokeristico nordamericano, si è svolto nell’arco di tre giornate, dal 4 al 6 novembre, e ha registrato 60 ingressi da 25mila dollari ognuno. Dato l’alto costo dell’iscrizione, il field è stato arricchito dalla presenza di tanti top players internazionali. Oltre a Song, hanno partecipato al SHR Scott Seiver, Jason Koon, Dan Shak, Daniel Sepiol, Shannon Shorr, Jeremy Ausmus, Sean Winter e Jonathan Little, giusto per citarne qualche nome.
Solo otto, però, hanno raggiunto la zona in the money, fissata dopo la prima eliminazione dal final table 9-handed. L’indesiderato ruolo di bubble-man è toccato a Nicholas Seward, player out con il più classico dei coin flip: all-in AK vs QQ di James Collopy e “Dame” che restano in vantaggio fino alla fine.
A quel punto è salito in cattedra Stephen Song, già chipleader all’inizio del final table. Song ha eliminato prima Paul Jager (8°) con un all-in preflop (A♦3♠ > K♣J♠) e poi il francese Thomas Eychenne (6°) in due round: nel primo, Song si fa pagare fino al river dopo aver chiuso fullhouse al turn; nel secondo parte avanti preflop con A♥Q♣ vs A♦J♦ e mantiene il vantaggio fino all’ultima carta del board. In mezzo, c’è stata l’eliminazione di Brock Wilson (7°) per mano di Sean Winter.
Stesso protagonista per la chiusura del Day2. Elias Gutierrez (5°) va all-in con coppia di 4 e trova il call di Winter che lo domina con quella di 8: il board è liscio e il torneo passa al Day3 con quattro statunitensi ancora in gara.