Sorpasso “last minute” nel ranking Atp, ma non tutti hanno gradito: dall’Italia arriva un durissimo attacco. Ecco cosa è successo
La scorsa settimana, sul cemento indoor di Parigi-Bercy, Alexander Zverev ha vinto il suo settimo Masters 1000 in carriera – il secondo nel 2024 – lanciando un chiaro segnale a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz in vista della Nitto Atp Finals di Torino. Ma soprattutto, il tedesco, si è reso protagonista di un sorpasso in classifica che non tutti hanno accolto in maniera diplomatica…
Trionfando nella capitale francese, infatti, Sascha è riuscito a scalzare lo stesso Alcaraz nel ranking Atp portandosi in seconda posizione. Il nativo di Amburgo, adesso, è alle spalle solo di Sinner con un bottino di 7715 punti, 500 in più dello spagnolo che a Parigi-Bercy è inaspettatamente uscito di scena agli ottavi contro il padrone di casa Ugo Humbert. Come dicevamo poc’anzi, tale sorpasso è stato accolto in modo abbastanza freddo da appassionati ed addetti ai lavori.
Il motivo è semplice: quasi tutti ritengono che Carlitos sia superiore a Zverev e che meriti di stare più in alto in classifica. Anche perché quest’anno il classe 2003 murciano si è aggiudicato due slam, il Roland Garros e Wimbledon, oltre che il Masters 1000 di Indian Wells e l’Atp 500 di Pechino, mentre il teutonico ha vinto ‘solo’ a Parigi-Bercy e Roma.
Insomma, il sentore generale è che il sistema su cui si basa la graduatoria mondiale non sia quello giusto per misurare il reale valore dei giocatori. Ne è convinto anche Adriano Panatta, il quale ha espresso il suo punto di vista, senza peli sulla lingua, nel corso de “La Domenica Sportiva”.
“È buffo che Zverev – che nell’ultima stagione ha vinto due Masters 1000 – sia sopra ad Alcaraz, un tennista che solo nel 2024 ha vinto il Roland Garros e Wimbledon”, ha esordito Panatta in onda su ‘Rai 2’. “Quando un tennista vince due Slam deve essere numero 1 o al massimo numero 2, non può finire dietro ad un tennista che ha vinto tornei minori”, ha aggiunto.
L’ex tennista romano ha poi concluso il suo intervento scagliandosi appunto contro il sistema che determina il ranking: “Io credo che l’Atp abbia preso questo algoritmo che fa la classifica per strada, la classifica è un valore che fanno i risultati di un tennista nei grandi tornei, non dipende dalla media totale di vittorie e sconfitte. Non è accettabile e infatti per quel che so tanti tennisti se ne lamentano“.
Staremo a vedere se tali lamentele sortiranno i loro effetti oppure se l’Atp andrà dritto per la propria strada continuando ad usare lo stesso meccanismo di adesso.
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