Verstappen attacca a testa basta: infuria ancora la polemica sulle contestate penalità inflitte dalla FIA. Ecco cosa ha dichiarato
È stato un Gran Premio del Brasile, ospitato sul circuito di Interlagos, semplicemente pazzesco, in linea con un Mondiale che sta regalando colpi di scena degni di una soap opera. Complice la pioggia battente che ha imperversato per tutto il week end, tutto quello che poteva succedere è successo.
Dopo una nuova partenza, per il fuori pist di Stroll nel giro di formazione), una virtual safety car e una bandiera rossa in safety car (incidente di Colapinto) con rolling start (partenza lanciata), a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi è stato un superlativo Max Verstappen che, scattato dalla nona fila, ha preceduto di oltre 19 secondi Pierre Gasly, George Russell, il ferrarista Charles Leclerc, partito dalla terza fila, e il suo rivale per il titolo, Lando Norris.
Per il campione del mondo in carica anche il punto addizionale per il giro più veloce e, pertanto, al termine del più rocambolesco Gran Premio del Brasile che si ricordi le lunghezze di vantaggio dell’olandese della Red Bull sull’inglese della McLaren sono 62. Ma in queste ore a tenere banco è ancora la controversa querelle delle penalità, con Verstappen che non le ha mandate a dire.
Se Max Verstappen ha sfoderato l’arma dell’ironia, “Non ho il passaporto giusto” lasciando intendere di essere oggetto di ‘discriminazioni’ per via della sua nazionalità, per denunciare il metro di giudizio non proprio uniforme della FIA nell’infliggere le penalità dopo i duelli ruota a ruota con il suo rivale per il titolo, il padre Jos ci è andato giù pesante.
L’ex driver, che si è rivisto nel box della Red Bull a Interlagos per seguire la complicata trasferta sudamericana del figlio, ha puntato di nuovo il dito contro l’inglese Johnny Herbert (stessa nazionalità di Norris), che in Messico era a capo del collegio dei commissari, e la Fia per la decisione di penalizzare Max con due sanzioni da 10 secondi.
“Una volta ricevi cinque secondi, un’altra volta sono dieci. Dovrebbe essere un po’ più chiaro che penalità prenderai per ogni tipo di infrazione”, le dichiarazioni del 52enne ex pilota ai microfoni della tv olandese ‘Viaplay’.
Non contento, Verstappen Sr ha rincarato la dose lanciandosi in un duro affondo contro Herbert, reo, ai suoi occhi, di aver bacchettato il suo erede per il suo stile di guida troppo aggressivo nell’intervista concessa dopo il concitato Gran Premio di Città del Messico: “Credo che un commissario Fia non dovrebbe assolutamente parlare con i giornalisti. Lui dovrebbe semplicemente fare il suo lavoro di steward e certamente non è stato questo il caso”.
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