Tadej Pogacar e la rivelazione sul doping che sconvolge tutti: ammissione clamorosa, ecco cos’ha detto il ciclista
Tadej Pogacar ha chiuso un 2024 da record: Giro e Tour per una doppietta che mancava dai tempi di Marco Pantani che ben evidenzia quanto sia stata grande l’impresa del talento sloveno. Per non farsi mancare nulla, Pogacar ha conquistato anche il titolo iridato confermando come sia lui il numero uno assoluto ed indiscusso.
Una gioia per gli occhi per gli appassionati di ciclismo ed un dominio per il ciclista della UAE che non conosce ostacoli né avversari. Come spesso accade, però, quando la superiorità è così netta si moltiplicano i mugugni e le illazioni, i sospetti dei “maligni” colpa anche di un retaggio del passato – non troppo lontano – che torna sempre vivo ed a galla.
E lo stesso Pogacar ne è cosciente, tanto da essersi espresso non più tardi di qualche settimana fa sul tema. Il campione sloveno è stato netto e chiaro: non assume sostanze proibite, soprattutto per non mettere a rischio la sua salute fisica che naturalmente viene prima di ogni altra cosa.
Pogacar ed il doping: “Spetta a noi farlo”
Le rassicurazioni di Pogacar, però, non sono bastate a ‘Le Figaro’, noto quotidiano francese che è tornato alla carica non più tardi di qualche giorno fa: una nuova illazione al quale lo stesso Pogacar ha risposto per le rime, evidentemente anche stufo della situazione. “Non capisco questi sospetti sul mio conto” le parole del campione sloveno che, si spera, possano mettere la parola fine a tutto ciò.
Una situazione davvero incresciosa che aveva costretto ad intervenire perfino Charles Proudhomme, il patron del Tour de France che ha sottolineato come nel ciclismo moderno i controlli sono aumentati tantissimo. Allo stesso tempo, però, lo stesso Preudhomme ha sottolineato come ritenga questi retropensieri e timori legittimi proprio rispetto a quanto accaduto in questo sport non molto tempo fa.
Si uscirà mai da questa sorta di circolo vizioso? La ricetta per una possibile soluzione l’ha data proprio Pogacar, utilizzando tutta la diplomazia di cui è in possesso. “Il ciclismo, negli anni del doping, ha sofferto molto” ha sostenuto il campione sloveno. “In questo sport non c’era più fiducia ed è ora compito nostro riconquistarla. Disputiamo le nostre gare sperando che gli appassionati ed i tifosi si dimentichino di Lance Armstrong ed inizino credere in noi“.