Questa proprio non ci voleva: l’ultimo messaggio sulla squalifica di Jannik Sinner per il caso doping è una vera mazzata per tutti
Un virus intestinale lo ha messo ko e così Jannik Sinner ha dovuto rinunciare al Masters 1000 di Parigi-Bercy, l’ultimo della stagione. Nulla di preoccupante tant’è vero che la sua partecipazione alle Atp Finals di Torino e alle Finals di Coppa Davis non è minimamente in discussione.
A preoccupare, invece, il numero 1 del ranking e i suoi tifosi è quella sorta di spada di Damocle che pende sul capo del 23enne di San Candido. Ci riferiamo ovviamente al controverso caso doping che, dopo l’assoluzione da parte dell’International Tennis Integrity Agency per assunzione involontaria, ha avuto un’inaspettata coda con il ricorso inoltrato dalla WADA contro la decisione dell’ITIA al Tas di Losanna.
Un verdetto, quello dei giudici svizzeri, dunque, che sta tenendo con il fiato sospeso tutti gli appassionati della racchetta dal momento che, secondo autorevoli commentatori e addetti ai lavori, il rischio di una squalifica del campione altoatesino è concreto come, tra l’altro, conferma l’ultimo messaggio in proposito che è un’autentica mazzata per tutti.
Sinner, ecco perché potrebbero condannarlo per il caso doping
Prima che il virus intestinale lo mettesse ko, nei piani di Sinner c’era la partecipazione al Masters 1000 di Parigi-Bercy e all’Atp di Vienna. Una scelta interpretata da non pochi analisti come la volontà del numero 1 del mondo di mettere in cascina quanti più punti possibili in previsione di una squalifica.
Insomma, anche lo stesso Sinner teme che su di lui possa abbattersi la scure dei giudici del Tas di Losanna. Timori condivisi da un esperto come Lorenzo Cazzaniga, Direttore di Tennis Magazine. Intervistato da ‘mowmag.com’, Cazzaniga ha spiegato perché il rischio di una squalifica di Sinner sia concreto: “Il rischio c’è e non è nemmeno basso. Questo semplicemente perché la WADA ha la necessità politica di dimostrare qualcosa dopo tutti i casi che hanno coperto. Temo che cercheranno di sfruttare Sinner per ripulirsi un po’, per rifarsi una credibilità“.
Dunque, secondo il Direttore di Tennis Magazine, il numero 1 del mondo corre il serio rischio di fare da capro espiatorio, di pagare, quindi, anche per gli altri. Una vera follia, sempre per Cazzaniga, dato che “per una contaminazione che non prevede nessun tipo di miglioramento delle proprie prestazioni non ci dovrebbe essere la squalifica a prescindere, nemmeno quando si è al corrente dei fatti“.
Ecco perché Cazzaniga auspica che la vicenda Clostebol si concluda con la definitiva assoluzione di Sinner e che, conseguentemente, il suo caso aiuti a cambiare le cose dal momento che “se hanno sbagliato con gli altri, non devono continuare con Sinner perché la risposta è che bisogna smettere di sbagliare“.