Il tecnico dell’NK Istra, Paolo Tramezzani – che nel suo passato da difensore ha vestito la maglia di Inter, Venezia, Tottenham e Atalanta fra le altre – è intervenuto a Sportitalia per parlarci della Serie A e della lotta scudetto in particolare. Ha fatto poi una investitura importante al nuovo arrivato in casa Genoa, Mario Balotelli, che ha avuto ai tempi del Sion in Svizzera.
Come sta andando in un campionato che parla sempre più italiano? Fra due partite affronti Gattuso.
“Sta andando bene, sono contento, è un campionato che conosco e che mi piace. Siamo la squadra più giovane, mi piace lavorare con i giovani e quindi tutto procede al meglio”.
Che ne pensi della lotta Scudetto che si sta delineando?
“Io seguo sia la Serie A che gli altri campionati europei, poi ho allenato in 7 Paesi diversi e devo dirti che il nostro mi piace tanto anche quest’anno. Ci sono tante squadre che giocano un buon calcio e mi sembra non ci sia una squadra che in inverno abbia già ammazzato il campionato. Oggi il Napoli è la squadra che decisamente sta meglio, ma la lotta rimane altamente competitiva. Ci sono davvero tante squadre che se la giocano, non solo Atalanta ed Udinese. Per esempio il Lecce gioca il calcio con il suo stile, così come il Parma, il Venezia, l’Empoli. Sono squadre ben allenate e aumentano l’interesse verso il campionato. Davanti il Napoli è solido, ha ritrovato certezze e sicurezze, grande merito va all’allenatore. Siamo all’inizio, ma Antonio quando è davanti è uno che non molla facilmente ed in questo momento essere davanti può essere un vantaggio. Avendo una partita a settimana Conte la può preparare in modo maniacale”.
A proposito: ora il Napoli affronta l’Atalanta e poi l’Inter, che invece ha il Venezia e l’Arsenal in mezzo. Può essere un primo snodo importante?
“Indipendentemente da come andrà lo scontro diretto a San Siro, credo che il Napoli sarà lì fino alla fine. Ho visto la partita che ha fatto a San Siro, è stato molto cinico. Il Milan mi è piaciuto in quella partita: dopo aver preso l’1-0 ha fatto una mezz’ora di dominio, però gli azzurri hanno resistito nel momento difficile e nel secondo tempo uguale. Il Napoli è torsto e concede poco”.
Inter-Juventus che cosa ha detto secondo te?
“E’ stata una partita straordinaria, è stata una partita veramente bellissima. La gara poteva cambiare a favore dell’Inter sul 4-2 se avesse sfruttato una delle tante occasioni che ha avuto. L’Inter non lo ha fatto e poi qualcosa ha concesso, pagando contro una Juventus che è stata brava a non mollare. La squadra di Inzaghi ha concesso magari qualcosa in più rispetto a quello cui eravamo abituati nel recente passato”.
Come mai concede di più?
“Difficile da dire. Sicuramente all’inizio ha pagato qualcosa soprattutto negli errori individuali e tecnici, anche contro la Juventus i due gol finali potevano essere evitati con più attenzione come ha detto anche Inzaghi. Poi quello che dicevo prima degli avversari che giocano, conta. Guarda il Parma a Torino che partita straordinaria ha fatto: non è facile in questa Serie A, se non sei perfetto la paghi cara”.
Di fronte c’era una Juventus che è ancora un cantiere aperto. La via indicata da Motta è quella giusta?
“Assolutamente sì. E’ un tecnico preparato, competente, con forte personalità e grandi idee. I giocatori occupano tante zone di campo anche diverse da quelle cui erano abituati. Questo è bello da vedere, ma non è facile avere tutto subito. Devo dire poi che al posto dei dirigenti della Juventus, potendo scegliere avrei preso proprio Thiago Motta”.
Fonseca parla di Scudetto: pensi che ci creda sul serio? Il Milan è da Scudetto, per te?
“Non lo so cosa pensi Fonseca, se chiedi a me credo che per vincere lo Scudetto serva fra le altre cosa la continuità, che al momento il Milan non sta ancora avendo. E davanti ci sono squadre come appunto il Napoli che invece sono compatte e che vanno dritte per la loro strada”.
Poi c’è la variabile Atalanta: cambiano i giocatori, ma lei è sempre lì.
“L’Atalanta è da studiare, da prendere come modello per tutti. E’ straordinario quello che fa vedere di anno in anno, come valorizzi i giocatori e per il fatto che sia sempre lì. Penso che farà un’altra grande stagione”.
Torna Balotelli. Lo vedi anche più motivato rispetto a quando arrivò al Sion da te?
“Quando è venuto al Sion era super motivato e infatti con me ha fatto molto bene. Ho letto anche io le poche dichiarazioni che ha fatto e sembra anche a me che abbia grande voglia. Che dire? Lo dissi già due anni fa, lo ribadisco anche oggi: per me è tutt’ora il calciatore italiano più forte”.
Intendevi dire che è l’attaccante italiano più forte, oppure proprio come calciatore?
“Confermo: come calciatore. A livello di talento, non ha pari fra i giocatori italiani”.
Chiusura sul Pallone d’Oro: che ne pensi dell’assegnazione a Rodri? Lautaro è rimasto deluso dal settimo posto.
“Anche a me ha deluso. Ha vinto sia con l’Inter che con l’Argentina, da protagonista assoluto e questo penso conti. Non so dire se meritasse di vincerlo, ma sicuramente di stare fra i primi 3 o i primi 5 sì. Poi va bene che lo vinca Rodri che ha fatto una grandissima annata, così come sarebbe andato bene anche uno fra Haaland o Vinicius, ma settimo posto per Lautaro è troppo basso per me”.