di Filippo Gherardi
Prima Austin e poi Città del Messico, le ultime due settimane hanno ufficialmente e definitivamente riaperto il Mondiale della Ferrari. Veloce, concentrata, lucida e in alcuni casi perfino cattiva, la Rossa è tornata davanti a tutti, forse nel modo più inaspettato, senza dubbio nella maniera più convincente.
E’ dal 2008 (piloti Raikkonen e Massa, gare Bahrain e Spagna) che non arrivano due doppiette consecutive, fino a trequarti del GP messicano la possibilità di riuscirci nuovamente era più che mai concreta. Sempre nel 2008, per l’appunto, arrivò anche l’ultimo titolo iridato (costruttori) nella bacheca di Maranello, da quel momento sono trascorsi sedici, lunghi, anni di astinenza.
Oggi, a quattro gare e due Sprint Race dall’ultima bandiera a scacchi della stagione, la Ferrari può e deve crederci perché numeri e sensazioni le consegnano il privilegio di farlo. Terzo posto e settantuno punti di ritardo per Charles Leclerc nel Mondiale piloti, secondo posto e sole ventinove lunghezze da recuperare per la Rossa nel campionato costruttori.
Leclerc è salito sul podio in sei delle ultime sette gare disputate, nessuno meglio di lui negli ultimi tre mesi. Il monegasco, come mai prima d’ora nella sua esperienza ferrarista, sembra aver raggiunto una maturità di rendimento che può concretizzarsi in quella definitiva e tanto auspicata consacrazione. Sainz dalla Sprint di Austin non sta sbagliando praticamente un centimetro, si muove con chirurgica precisione, sa di non dover dimostrare nulla per un futuro già disegnato altrove, e proprio per questo può trasformarsi nel tassello fondamentale per le sorti di questo campionato.
La SF-24 è veloce, sta gestendo le gomme con efficacia, soffre ancora qualcosa negli sbalzi di temperatura ma in una gara ad alto carico come quella di Città del Messico, e per questo sulla carta sfavorevole, ha stampato una prestazione maiuscola.
Di contro, o se preferite a favore delle quotazioni ferrariste, Verstappen sta trascinando da solo e solo grazie al suo talento le sorti di una Red Bull in caduta libera, mentre la McLaren spavalda e brillante dei mesi scorsi sembra aver perso qualche certezza e lasciato per strada la serenità che le ha permesso di eleggersi a nuova prima forza di questa Formula 1.
Il prossimo week end si correrà di nuovo, ad Interlagos, ci sarà la Sprint Race del sabato oltre al GP della domenica e tanti in punti in palio. Ferrari arriva con il vento in poppa e il coraggio di chi sa che oggi si può, e si deve, osare fino alla fine.
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