Ribaltone totale in classifica: penalità in Formula 1

Ancora fanno discutere le tante penalità inflitte in stagione in Formula 1, con alcuni piloti che sono rimasti a bocca asciutta

Ci si appresta a vivere gli ultimi round della stagione di Formula 1, un’annata che potrebbe confermare la leadership in pista di Max Verstappen, sempre in vetta alla classifica piloti dopo gli ultimi gran premi, nonostante mesi di alti e bassi. Ma allo stesso tempo si prospettano tanti cambiamenti strutturali e tecnici in vista del prossimo futuro.

Tsunoda con Leclerc e Hamilton
Ribaltone totale in classifica: penalità in Formula 1 (Lapresse) – Sportitalia.it

Infatti negli ultimi mesi la scuderia da battere non è più sembrata essere la Red Bull, che deve lottare per il suo terzo titolo costruttori consecutivo. Bensì la rediviva McLaren, che nel corso dell’anno ha mostrato miglioramenti enormi e un passo decisamente superiore rispetto alle rivali, il tutto senza dimenticare la grande rinascita della Ferrari. Una situazione di ritrovato equilibrio che potrebbe portare ad una lotta serrata per i titoli il prossimo anno.

Cambiamenti che, almeno secondo il parere dei piloti protagonisti dell’attuale Circus, dovrebbero avvenire anche nel regolamento. Infatti la stagione 2024 di F1 verrà ricordata come quella delle molteplici penalizzazioni inflitte durante i vari gran premi, con proteste e situazioni che non sono state prese positivamente dagli stessi corridori.

Penalizzazioni in Formula 1, Tsunoda non ci sta

Nel penultimo gran premio disputatosi quest’anno, ovvero quello corso a Austin, in Texas, sono arrivate due pesanti penalizzazioni che hanno fatto discutere. In primis quella a Lando Norris, pilota della McLaren che avrebbe sorpassato in maniera irregolare Verstappen, ottenendo così il terzo posto finale. Podio che gli è stato tolto secondo i giudici di gara e le severe linee guida della F1.

Yuki Tsunoda
Penalizzazioni in Formula 1, Tsunoda non ci sta (ansa) – Sportitalia.it

Penalità identica è arrivata sul groppone anche di Yuki Tsunoda, il giapponese della Racing Bulls che aveva sorpassato in extremis Alexander Albon della Williams. Ma la commissione ha inflitto 5 secondi di penalità, sempre per un sorpasso non conforme al regolamento. Il quale dice che un sorpasso, per essere regolare, debba seguire tre requisiti: posizionare l’asse anteriore almeno accanto all’asso anteriore dell’altra vettura all’apice della curva, guidare in modo sicuro e controllato durante tutta la manovra ed essere in grado di effettuare la curva entro i limiti della pista.

Tsunoda ha preso piuttosto male la penalità e si è scagliato giorni fa, a margine del weekend in Messico, contro l’organizzazione: “Ho la sensazione che si aspettano che guidiamocome una macchina, come un’intelligenza artificiale, e cerchiamo di seguire ogni regola; alla fine, stiamo gareggiando. Ecco perché la gente ci guarda: è una battaglia tra piloti. Se tolgono la passione, diventano semplicemente sfide contro l’intelligenza artificiale, probabilmente come ad Abu Dhabi. Allora è meglio guardarle e basta“.

Chissà che le proteste dei piloti e delle varie scuderie non facciano fare un passo indietro alla FIA riguardo alla severità eccessiva di certe regole.

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