La bufera doping agita la mente di Jannik Sinner con la minaccia di una squalifica sempre dietro l’angolo: arriva un assist clamoroso!
Jannik Sinner continua a dominare in campo con vittorie ai vari tornei a cui prende parte e consolidando la propria leadership in vetta alla classifica del ranking ATP. La riapertura del caso doping non sembra per nulla averlo scalfito, ma la minaccia di una squalifica è sempre dietro l’angolo e non cesserà fino a quando il tribunale di Losanna (il TAS) non si pronuncerà nelle prossime settimane.
La vicenda è ormai nota: il campione azzurro è risultato positivo al Clostebol in un controllo di routine fatto a marzo durante gli Indian Wells. Il tutto è emerso durante l’estate, con il giovane altoatesino che si è sempre professato innocente e di aver assunto la sostanza dopante (tra l’altro in minime dosi) in maniera inconsapevole, sottoscritte dal suo team di fiducia. L’ITIA aveva creduto alla versione presentata dal classe 2001 e l’aveva assolto. La WADA invece ha voluto riaprire il caso, rimandandolo al TAS con annesso pericolo di una squalifica tra uno e due anni.
Caso doping Sinner, il precedente può aiutare: arriva l’annuncio
Sinner continua ad essere tranquillo e focalizzato solo sul campo, senza farsi condizionare da questa situazione che di certo un po’ di angoscia gliela reca. Fermarsi ora per un anno o più sarebbe un danno enorme, calcolando il momento che sta vivendo. In suo soccorso arriva un assist sotto forma di dichiarazioni da parte di un esperto che può far rasserenare l’altoatesino e i suoi fan.
Si tratta del professor Alberto Salomone, uno dei massimi luminari internazionali di doping legato proprio al Clostebol e che in passato ha seguito da vicino la vicenda relativa a José Luis Palomino, difensore oggi al Cagliari, all’epoca dei fatti all’Atalanta e alla fine assolto dopo aver subito la stessa accusa di Sinner. Queste le sue dichiarazioni rilasciate in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’: “Il caso è molto analogo a quello del calciatore, i giudici capirono che si trattava di una semplice contaminazione“.
Le parole del professore continuano e sono in un certo senso rassicuranti: “Sul caso Sinner vanno fatti diversi ragionamenti. Ho visto diverse situazioni simili nel corso degli anni”, prima di addentrarsi sul piano pratico di cosa si tratta. “C’è un campione molto basso della sostanza nell’urina dell’atleta, è stata anche identificata l’origine della contaminazione. L’ITIA aveva già escluso che la sostanza fosse stata usata per fini anabolizzanti”.
Dunque in definitiva si può star sereni? “Ci sono situazioni che non possono essere controllati dagli atleti. Il caso Palomino può essere sicuramente favorevole per Sinner. Una squalifica sarebbe una sconfitta per lo sport, non per il doping! Comunque dipenderà da come verrà indirizzata l’udienza” chiude il professor Salomone.