Anche dopo 30 anni dalla sua tragica scomparsa il mito di Ayrton Senna è più vivo che mai: spunta un incredibile retroscena con un rivale
Sono trascorsi 30 anni da quel maledetto 1° maggio del 1994 quando, al settimo giro del Gran Premio di Imola, l’improvvisa rottura del piantone dello sterzo causò l’incidente in cui perse la vita uno dei piloti più veloci, vincenti e amati di sempre, Ayrton Senna.
Un dato statistico aiuta a comprendere la grandezza del pilota brasiliano. Nella speciale classifica del migliore driver sul giro secco all time il tre volte campione del mondo brasiliano si posiziona al terzo posto, dietro a Lewis Hamilton (primo) e Michael Schumacher ma nel rapporto pole/GP Ayrton Senna è di gran lunga il migliore (40% contro il 29% dell’inglese e il 22% del tedesco).
Insomma, numeri e spettacolo a ogni curva, quelli regalati dal driver paulista, impossibili da dimenticare non solo per i suoi fan e per gli appassionati di Formula 1 ma anche per i suoi stessi colleghi. In particolare, uno di questi ha rivelato un retroscena che vede come protagonista Senna che ha dell’incredibile.
La parola ‘sconfitta’ non era presente nel vocabolario di Ayrton Senna. Il brasiliano voleva sempre vincere, essere il migliore in ogni situazione, che si trattasse di un Gran Premio, della pole position o addirittura delle qualifiche. Lo può confermare Mika Hakkinen che al canale YouTube “Socrates Dergi” ha reso nota la reazione del brasiliano quando, in qualifica all’Estoril all’esordio in McLaren, lo precedette in griglia (per appena 48 millesimi) sfruttando una particolare ‘sponda’ nel terzo settore studiata in test svolti in precedenza.
“Lui dopo le qualifiche mi chiese come avessi fatto e io glielo spiegai in modo non troppo gentile (mimò il gesto degli attributi, ndr). Lui si è arrabbiato molto con me e mi ha detto: ‘Mika, quante gare hai vinto? Quante pole hai ottenuto? Quanti Mondiali hai? Zero, quindi non venire a dirmi una cosa del genere‘. Io gli ho spiegato che stavo scherzando, ma non mi parlò per diverse settimane“, le parole del campione del mondo 1998 e 1999.
“Ayrton era molto orgoglioso dei suoi risultati mentre io ero un giovane che non aveva mai vinto e lo aveva battuto, dunque era emotivamente molto turbato”, prosegue Hakkinen che descrive comunque quei giorni con Ayrton Senna come compagno come “fantastici“.
Del resto, il finlandese, che sostituì Michael Andretti sulla MP4/8 negli ultimi tre Gran Premi stagionali, dal fenomenale brasiliano ha appreso l’arte della vittoria: “Ma negli ultimi due Gran Premi lui era davvero veloce, io non avevo alcuna possibilità. Così ho imparato la lezione. E ho imparato che nel 1993 avrei dovuto ricominciare da zero e capire come ragionava un campione del mondo“.
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