Caso Clostebol, le recenti dichiarazioni tirano in ballo anche Sinner: riguardano la possibile squalifica per doping
Per Jannik Sinner questo 2024 non smette di regalare soddisfazioni, di stupire e di arricchire il suo palmares: con la vittoria al ‘Six Kings Slam’ di Riyad – non una competizione ufficiale, bensì una vera propria esibizione che ha messo in palio fior fior di milioni – l’azzurro si è preparato al meglio all’appuntamento del Master 1000 di Bercy dove non ci sarà una spina nel fianco come Novak Djokovic.
Un’ottima notizia per numero uno al mondo, che vuole stupire tutti ancora una volta e allungare sempre di più secondo Carlos Alcaraz, reduce proprio dal ko di Riyad dei giorni scorsi. Nel frattempo, per Jannik suona l’allarme: il caso Clostebol, ancora in fase di studio da parte del Tas di Losanna, non gli fa dormire notti tranquille sebbene sia consapevole che sia innocente come già dimostrato in prima istanza.
E in tal senso sono interessanti le dichiarazioni di coloro i quali hanno vissuto in prima persona esperienze per certi versi anche simili a quella del tennista di San Candido.
Sinner, ciclista Luca Cretti sul caso Clostebol
Sinner rischia una sanzione che va da uno a due anni di stop: in caso di conferme da parte del Tribunale di Losanna, insomma, il campione azzurro rischierebbe davvero grosso. La speranza è che le verifiche precedenti fornite dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency) siano egualmente confermate dal tribunale svizzero.
Intanto, come detto in precedenza, si accumulano sempre più le voci di coloro i quali hanno visto la loro carriera fermarsi a causa del doping. Luca Cretti, promettente ciclista, squalificato per un anno e otto mesi per aver assunto, in modo differente da Sinner, la sostanza Clostebol, ha parlato recentemente di questa spinosa situazione.
Il ciclista non augura a nessun atleta di vivere quel che ha vissuto lui e su Sinner non ha dubbi conoscendo la sua buona fede: “Sinner? Mi spiace per lui, so perfettamente che non è facile andare avanti e immagino la pressione che abbia visto che è il numero uno al mondo. Spero solo che la Wada capisca che non si può essere squalificati per queste cose“.
Cretti, intervistato da ‘Tuttobiciweb’, ha parlato anche della botta che ha ricevuto al momento della sentenza: “Mi sono sentito bollato e mi sono isolato, poi per i ciclisti parlare di doping è dura non ti crede quasi nessuno”