Leclerc, spunta un aneddoto col papà Hervé: tutto stravolto da quel giorno

Il retroscena che riguarda Charles Leclerc, pilota numero uno della Ferrari, e suo padre. Una storia davvero particolare

È arrivata un’altra grande prestazione che fa ben sperare per il prossimo futuro. Charles Leclerc ha trionfato nel gran premio degli Stati Uniti, sulla pista di Austin. Il ferrarista ha dominato sul circuito texano, seguito tra l’altro dal compagno di scuderia Carlos Sainz junior, per uno dei weekend più soddisfacenti dell’anno.

L'aneddoto di leclerc
Charles Leclerc ed il suo avvio come pilota di Formula 1 (ansa) – Sportitalia.it

Come detto la Ferrari può sorridere in vista della prossima stagione, quando la scuderia di Maranello si prefiggerà l’obiettivo di essere competitiva fin dai primi vagiti, cercando di non farsi sfuggire l’occasione di lottare per il titolo piloti e costruttori. Inoltre Leclerc sarà affiancato da un certo Lewis Hamilton, in arrivo dalla Mercedes.

Il monegasco è considerato ragionevolmente come uno dei piloti più talentuosi del Circus, un vero e proprio prodigio delle 4 ruote su cui la Ferrari ha scelto di puntare ciecamente. Non a caso il team italiano lo ha blindato da una manciata di mesi con un ricco e lungo rinnovo contrattuale, che lo terrà legato al ‘cavallino’ fino al 2029.

Leclerc e quella bugia che lo lanciò nel mondo dei motori

Ma come è incominciata l’avventura di Charles Leclerc nel mondo dei motori? Tutti ricordano i debutti del monegasco da giovanissimo, prima nella Formula 2.0 Renault, poi nelle categorie inferiori, quando incontrò Frederic Vasseur, attuale team principal Ferrari, che gli diede immediatamente fiducia.

Leclerc e quella bugia che lo lanciò nel mondo dei motori
La bugia con cui Leclerc ha approcciato il mondo dei motori (ansa) – Sportitalia.it

In pochi conoscevano invece la prima scintilla che portò Leclerc ad appassionarsi ai motorsport. Un aneddoto che lo stesso ferrarista ha voluto raccontare al magazine britannico ‘Gentleman’s Journal’, una chiacchierata nella quale ha fatto intendere come si è approcciato a questa attività.

“Un giorno dissi una bugia a mio padre Hervé. Gli ho detto che ero malato, ma non era vero. Semplicemente non volevo andare a scuola. Ci ha creduto, così sono rimasto con lui. Il fato ha voluto che quel giorno doveva andare a trovare il suo migliore amico Philippe Bianchi (papà di Jules, ndr), che all’epoca gestiva una pista di kart. Si trovava a un’ora e mezza da Monaco e io andai con lui. C’era un kart già preparato per un bambino della mia età e allora feci un giro. Da quel momento in poi, è stato chiaro cosa avrei voluto fare nella vita…

Dunque una bugia fu l’inizio di tutto, la burla di un bambino che saltando la scuola ha trovato l’ispirazione per il suo futuro, scoprendo un talento innato alla guida. Quando si dice una bugia a fin di bene…

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