Jannik Sinner, nuovo annuncio sulla squalifica del tennista: le sue parole cambiano tutto, ecco cos’è accaduto
La prima posizione logora chi non ce l’ha. Modificando leggermente un assioma di Andreotti, può essere così sintetizzata la situazione attorno a Jannik Sinner. Il tennista italiano è ormai primo da 19 settimane ed ha già la certezza di chiudere l’anno in tale posizione, a prescindere da quanto accadrà nei prossimi tornei. Parigi-Bercy e le Finals, due appuntamenti ai quali, da cannibale qual è, Sinner non vorrà certo mancare, puntando all’obiettivo massimo.
Nel frattempo è concentrato anche sulla Coppa Davis che chiuderà un 2024 da incorniciare per l’altoatesino, probabilmente sopra ogni previsione: sette titoli, di cui due Grandi Slam e tre titoli Masters 1000, la vittoria storica dell’Italia in Coppa Davis proprio trascinata da lui oltre ovviamente al primo posto nella classifica Atp.
Il 2024, però, è stato contraddistinto anche dal caso doping. Lo scorso marzo è stato trovato positivo al Clostebol, tracce davvero minime della sostanza, con il tennista entrato in contatto attraverso una contaminazione tanto che l’International, Tennis Integrity Agency, l’Itia, l’aveva scagionato dopo un processo.
Caso chiuso? Nemmeno per sogno. Sembrava tutto archiviato ma la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, ha fatto ricorso al Tas con una richiesta specifica da uno a due anni di squalifica per negligenza.
La Wada vuole infatti sottolineare una parziale responsabilità di Jannik per il comportamento non corretto del suo staff, dall’ex fisioterapista Naldi all’ex preparatore Ferrara, entrambi allontanati da Sinner dopo lo scoppio del caso. Dunque la stessa Wada non mette certo in dubbio la contaminazione accidentale del tennista.
Il Tas si esprimerà non prima del 2025 ma nel frattempo Karen Moohouse, Ceo di Itia, ha chiarito la posizione dell’agenzia attraverso un comunicato sottolineando come “non cambia il modo in cui gestiamo i casi, a prescindere dal giocatore coinvolto. Il modo è determinato dai fatti, dalle circostanze e dalla scienza“, lasciando di fatto intendere come non vi sia stato alcun favoritismo nei confronti del numero uno al mondo.
Anche Andrea Abodi, ministro dello Sport ed i Giovani, è sceso in campo per difendere l’atleta. “Ha già dimostrato la sua innocenza Sinner – ha sottolineato il titolare del Dicastero – lo ha certificato l’organo che all’interno del sistema tennistico se ne occupa, confermandolo ieri. E spero che anche la Wada arrivi a queste conclusioni” ha poi aggiunto.
“La sostanza è stata riscontrata in una presenza infinitesimale che non determina nulla, Sinner è di una trasparenza cristallina ed ha anche allontanato le persone che avevano tradito la sua fiducia. E credo che questo sarà messo in conto” ha poi concluso.
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