Arriva l’annuncio ufficiale. Il campione del mondo in carica, Max Verstappen, esce allo scoperto sul caso che scuote il Circus della F1
Il duello iridato tra Max Verstappen e Lando Norris si sposta negli Stati Uniti per il Gran Premio di Austin, ospitato sul ‘Circuito delle Americhe’. Ad aggiungere ulteriore pepe a una sfida che promette scintille fino all’ultima curva dell’ultimo GP in calendario è arrivato un comunicato.
Dunque, alla fine la Red Bull ha ceduto. La scuderia di Milton Keynes, quindi, ha incominciato a fare parziali ammissioni in relazione al c.d. caso “T-Tray“, il possibile – ma finora non provato – sistema in grado di consentire una diversa configurazione dell’assetto della monoposto tra qualifiche e gara violando così la regola del Parco Chiuso.
Immediata la levata di scudi da parte dei team e dei piloti avversari tanto da indurre la FIA a chiedere ulteriori chiarimenti. Ebbene, a esporsi in prima persona è stato proprio il campione del mondo in carica e lo ha fatto alla sua maniera spiazzando tutti.
Se in pista Max Verstappen non alza mai il piede dall’acceleratore, smessi la tuta e il casco, l’attuale leader iridato non si tira mai indietro, è sempre pronto a metterci la faccia. Lo ha fatto anche per il caso “T-Tray” che sta infiammando il paddock.
“Tutti i team ne erano a conoscenza perché è stata sottoposta alla FIA. Per noi era solo uno strumento utile quando la macchina era smontata e facile da regolare, ma una volta che l’intera monoposto è assemblata non è possibile regolarlo. Quindi per noi non cambia”, ha puntualizzato il campione olandese che poi ha confessato che credeva che fossero coinvolti altri team.
Sulla stessa lunghezza d’onda del driver olandese anche il suo compagno di box, Sergio Perez: “Sapevo dell’esistenza di questo sistema, ma non del suo utilizzo tra qualifiche e gara. Non abbiamo fatto nulla e non ne abbiamo mai parlato. Per fare un esempio, durante un weekend Sprint ci siamo trovati a dover adottare un’altezza da terra vicina alla luna per evitare di essere squalificati (per l’usura del pattino, ndr) come era successo in passato alla Mercedes”.
Insomma, pur ammettendo di essere al corrente del suddetto sistema, Max Verstappen e Sergio Perez hanno negato il suo utilizzo tra qualifiche e gara confermando di fatto la versione fornita dal loro team. Tuttavia, il caso è tutt’altro che chiuso anche perché, come sottolineato dal ‘Checo’, spetta alla FIA “tracciare il limite tra legale e illegale. Sono loro che controllano il nostro sport, l’ultima parola è la loro”.
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