Impegnato nel ricchissimo ‘Six Kings Slam’ con gli altri big del circuito, Jannik Sinner incassa la sentenza dell’ex tennista
Che sia un torneo ATP 500, un Masters 1000 o un impegno in un Major, non fa differenza. Jannik Sinner è diventato un’autentica macchina da punti. E di vittorie, visto che il suo invidiabile ruolino di marcia, relativo al solo 2024, parla di sole 6 sconfitte. Il tutto condito dalla bellezza di 7 tornei vinti – e il tassametro corre, visto che mancano ancora Parigi-Bercy e le Finals di Torino – e da una posizione di leader della classifica mondiale già congelata per lo meno fino a gennaio 2025.
La superiorità mostrata dal talento altoatesino in una stagione che è già da consegnare ai posteri assume ancor più valore se pensiamo all’inferno vissuto dal giocatore per la nota vicenda della positività alla sostanza proibita chiamata Clostebol. Di fatto assolto dalla sentenza del tribunale indipendente a cui si è affidata l’ITIA, il campione azzurro ha incassato con amarezza il clamoroso ricorso presentato dalla WADA, l’agenzia mondiale antidoping che ha chiesto di riesaminare il caso in vista di una possibile squalifica per il fuoriclasse.
Non è bastato, a Sinner, aver portato prove sufficienti a dimostrare la sua totale estraneità rispetto agli imprudenti atti della coppia Ferrara-Naldi, che ha gestito con una purtroppo acclarata superficialità tutta la questione. Il ricorso allunga i tempi della sentenza definitiva, che molto probabilmente slitterà al nuovo anno. Jannik sta però dimostrando una forza mentale davvero da applausi, come dimostrano il recente trionfo sui campi di Shanghai.
Cané si schiera senza ‘se’ e senza ‘ma’ dalla parte di Jannik
Intervenuto ai microfoni di ‘Fanpage.it’, l’ex tennista azzurro, e già commentatore RAI per la Coppa Davis, Paolo Cané ha battuto proprio sul tasto della forza mentale di Sinner per esaltarne ancor di più lo straordinario cammino. Prima di dire la sua sulla situazione legata al Clostebol – parole nette quelle usate dal bolognese – sono arrivate le lodi sperticate nei confronti di quello che, a detta di molti, è già il tennista italiano più forte di tutti i tempi.
“Di certo Sinner non è stato avvantaggiato da questa storia, anzi. Se fosse capitato ad altri giocatori come Alcaraz o Djokovic ne sarebbero usciti molto male rispetto a lui e invece Jannik ha reagito da grande campione qual è“, ha esordito Cané.
“Io sto dalla parte di Jannik a prescindere perché è un grandissimo professionista e mi spiace per lui. È un discorso delicato. Ci sono i tribunali e c’è un’indagine in corso. Si chiede ai tennisti e agli addetti ai lavori ma la verità è che tutto ciò da notizia perché parliamo del numero uno al mondo e non del numero 1000. La Wada spesso non è andata avanti, penso a casi come quello dei nuotatori o anche altro”, ha sentenziato l’ex giocatore.