Scatta l’allarme per Matteo Berrettini. Il campione romano ha parlato ufficialmente di “ansia”: le ultime
Non si tratta di un vero e proprio allarme ma i fan sono rimasti stupiti. Fatto sta, però, che Matteo Berrettini non si può affatto definire, in questo momento, tranquillo. Non ci riferiamo alla sconfitta subita, nel secondo turno dell‘ATP 250 in quel di Stoccolma, rimediata contro lo svizzero Dominic Stricker. Una gara che, però, lo vedeva favorito dai bookmakers e che invece gli ha riservato delle trappole non da poco. In particolar modo dopo aver superato il connazionale Luciano Darderi.
Appuntamento, quindi, rimandato nel risalire la classifica che lo ha visto due anni fa piazzarsi al numero 6 al ranking ATP. Poi i famosi problemi fisici che lo hanno condizionato pesantemente lo hanno fatto scendere di posizioni. A quanto pare, però, non è affatto al 100% della condizione fisica. I suoi tifosi lo avevano capito a Tokyo quando dovette ritirarsi durante il match con Fils.
Tennis a parte, però, Berrettini ha svelato un’altra sua grande “preoccupazione” che non ha assolutamente nulla a che fare con il suo sport. Nel mese di settembre ha catturato le prime pagine della moda per essere salito in passerella, a Milano (in occasione della Fashion Week), per il marchio “Boss”. Nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di “Tennisportalen TV” ha rivelato quali sono state le sue emozioni in quel momento.
Non solo tennis, Berrettini svela la sua ansia da passerella
Essere uno sportivo è un conto, diventare modello per un giorno è decisamente un altro. Lo sa bene lo stesso classe ’96 che, poco prima di andare in pista, aveva chiesto qualche consiglio a dei modelli dietro le quinte. Gli stessi che gli avevano risposto che doveva guardare solamente davanti e non pensare a nulla. Così ha fatto. L’ansia da prestazione lo ha colpito non solo in campo, ma anche in un contesto che non gli appartiene.
Queste alcune delle sue parole: “Ero molto nervoso e preoccupato. Avevo paura di cadere. Le scarpe che indossavo non erano da tennis”. Una esperienza che, però, alla fine dei conti gli è piaciuta eccome. Anche se ci ha tenuto a ribadire che la sua carriera principale è solo ed esclusivamente il tennis: “Mi è piaciuto, ma la mia carriera principale è giocare a tennis, competere, viaggiare, e quando ho tempo fare altro, perché questo mi dà l’opportunità di incontrare altra gente ed è bello”.
Sempre durante l’intervista gli era stato chiesto se il suo obiettivo era quello di diventare ‘Re di Stoccolma’ (questione posta prima del match perso con Stricker, ndr). La risposta dello sportivo romano non si è fatta attendere ed è stata anche ironica: “Se non sbaglio un re voi già lo avete (ride, ndr). Forse un Principe“.