Assoluto dominatore della scena mondiale in un 2024 da sogno, l’altoatesino incassa l’impegnativo paragone: tifosi commossi
Sette titoli, di cui due Major, un bilancio fatto di 65 vittorie e sole 6 sconfitte, al netto di un problema all’anca che lo ha tenuto fuori per qualche settimana e soprattutto di una tenuta mentale che avrebbe potuto essere compromessa dalla vicenda doping, sulla quale è tra l’altro ancora in attesa di conoscere l’esito finale.
Jannik Sinner si è dimostrato più forte di tutto e di tutti in una stagione che lo ha consacrato definitivamente nell’Olimpo dei più grandi. Non si contano nemmeno i primati personali e nazionali, assoluti e di precocità, che il talento della Val Pusteria ha battuto negli ultimi 12 mesi.
Già perché da quale famoso torneo di Pechino nel 2023, quando raggiunse la posizione numero 4 del ranking mondiale iniziando tra l’altro a rovesciare del tutto il suo bilancio negli scontri diretti con Daniil Medvedev, l’azzurro non si è più fermato.
Primatista del ranking mondiale con quasi 5000 punti di vantaggio su Carlos Alcaraz, il suo più diretto inseguitore, e in testa anche all’ATP Race che determina i partecipanti alle Finals di Torino, Jannik ha collezionato vittorie su vittorie in un’annata in cui è sembrato davvero ingiocabile per gli avversari.
Attualmente impegnato a Riyadh per la ricchissima esibizione del ‘Six Kings Slam‘, l’azzurro ha già lasciato intendere di non voler concedere neppure le briciole ai suoi rivali. Eloquente il 6-0 6-3 con cui ha liquidato il russo Medvedev – di cui ormai è diventato la bestia nera – nel primo match della kermesse asiatica.
Diego Nargiso, 54enne ex tennista attivo nel circuito nella seconda metà degli anni ’80 e negli anni ’90, è uno dei volti più noti in termini di commento tecnico del grande tennis mondiale. Voce di Supertennis sin dal 2016, ha parlato della straordinaria stagione dell’allievo di Simone Vagnozzi intervenendo ai microfoni di ‘Radio Crc‘.
“Sinner è un mix tra Novak Djokovic e Bjorn Borg. Lui è più sereno ma è anche spietato come loro, perché ha una filosofia unica del lavoro. D’altronde è altoatesino, è una filosofia di vita la sua, e la resilienza è una caratteristica del suo popolo“, ha esordito l’ex giocatore.
“Sinner-Alcaraz come Borg-McEnroe? Non possiamo prevedere il futuro ma è un giusto parallelismo, perché questi due campioni sembrano avere un grande vantaggio e talento su tutti gli altri rivali. Vedremo come continuerà in futuro”, ha concluso.
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