La questione doping con protagonista Jannik Sinner continua a preoccupare i tifosi dell’azzurro: le ultime dichiarazioni non lasciano dubbi
Jannik Sinner ha concluso alla grande l’ultima tappa di Shanghai, vincendo in modo netto ed evidente contro un certo Novak Djokovic, il solito leone malgrado qualche acciacco e l’età che avanzata. Settimo titolo stagionale per l’altoatesino e la sicurezza di rimanere in testa alla classifica Atp per ancora un lungo periodo.
Jannik ha dimostrato da una parte di aver digerito alla grande la sconfitta subito a Pechino da Carlos Alcaraz, e dall’altra ha fatto capire ai suoi rivali che il suo obiettivo di rimanere al primo posto non è stato intaccato minimamente dalle vicende extra tennis.
E proprio del rumoroso caso Clostebol ne ha parlato recentemente il presidente della FITP Angelo Binaghi. Le sue parole aggiungono ulteriori elementi in questa vicenda a dir poco clamorosa.
Sinner, Binaghi torna sul caso Clostebol
Il tema relativo all’eventuale stop, da uno a due anni, di Sinner è forte di forte preoccupazione per i vertici del tennis italiano, consapevoli che l’altoatesino rappresenti un qualcosa di speciale e unico. Ecco perché, durante un recente intervento a “La Politica nel Pallone” su ‘Radio Rai Gr Parlamento’, Angelo Binaghi, presidente della FITP (Federazione Italiana Padel e Tennis), ha parlato a ruota libera del caso Clostebol aggiungendo altre preziose informazioni.
A detta del numero uno del tennis nostrano, il ricorso presentato dalla Wada non dovrebbe destare preoccupazione in quanto si tratta di mera applicazione delle norme. Malgrado quindi la preoccupazione sia elevata, Binaghi pensa che il Tas di Losanna non dovrebbe modificare il suo giudizio su Jannik (che, ricordiamo, è stato già scagionato dalle accuse di doping).
“C’è grande fiducia nei confronti del TAS. La Wada non pensa di riqualificare quello che è successo, il suo appello è dettato esclusivamente dalla corretta applicazione delle norme in essere su questo incidente fortuito”. Così Binaghi durante un’intervento su ‘Radio Rai Gr Parlamento’.
Su Jannik e sulla sua stagione incredibile, il numero uno della FITP non ha molti dubbi: “Jannik è un fenomeno come ragazzo e come atleta, la sua religione è il lavoro. Poco conta il numero finale degli slam, per la prima volta nella storia il tennis italiano è protagonista assoluto della scena mondiale”.
L’incertezza sul caso é ovviamente ancora tanta, ma da parte delle istituzioni sportive italiane vi è tutto il supporto nei confronti del due volte campione Slam, un tennista di assoluto valore e che merita di essere protetto a tutti i costi.